Da La Repubblica del 09/10/2005

La febbre aviaria assedia l'Europa duemila tacchini morti in Turchia

Storace: subito un vertice Ue. Bucarest chiede aiuto all'Oms

Rasa al suolo la fattoria contagiata: l'influenza portata da uccelli migratori
Altri tre casi di anatre infette sul delta del Danubio, isolati due interi villaggi

di Marco Ansaldo

ISTANBUL - Duemila tacchini morti in una notte, un'intera fattoria rasa al suolo dai bulldozer, una provincia nei dintorni di Smirne posta in quarantena. L'influenza aviaria ha colpito ieri in modo drammatico e inaspettato la Turchia, che è entrata in emergenza predisponendo controlli a tappeto ovunque. In Romania, dopo sei casi di anatre infette, le autorità hanno addirittura lanciato un appello all'Organizzazione mondiale della sanità per ricevere mezzi e informazioni su come fronteggiare l'epidemia. Una sequenza di eventi che segnala come la crisi sia ormai arrivata alle porte d'Europa.

Il virus ha aggredito pochi giorni fa la cittadina di Balikesir, nella Turchia occidentale, non lontano da Smirne. Secondo il racconto del vice governatore Halil Yavuz Kaya, l'influenza aviaria si è propagata in un allevamento nella località di Kiziksa, dove il proprietario di un'azienda agricola, Mehmet Eksen, ha visto morire in una notte 150 dei circa duemila capi di tacchino acquistati nel maggio scorso. Il veterinario di zona ha solo potuto constatare come la notte seguente le bestie in agonia fossero ormai quasi tutti gli animali dell'allevamento.

L'emergenza era scattata la notte del 5 ottobre. Da Balikesir e dalla provincia di Manyas, sede di una delle più importanti riserve naturali d'Europa, con specie di uccelli d'ogni tipo, si è poi diffusa a Smirne, presso l'Università dell'Egeo nei cui laboratori sono stati esaminati i campioni inviati dai tecnici locali. Ieri la conferma ufficiale del ministro dell'Agricoltura, Mehmet Mehdi Eker, secondo cui gli animali sono morti a causa dell'influenza.

A Siirt per accompagnare il premier Recep Tayyip Erdogan, il ministro Eker è rientrato di corsa ad Ankara dove è stato istituito un Centro di crisi assieme a Prefettura, ministero della Sanità, Agricoltura e affari rurali. Decisivo il fattore tempo. La fattoria dove sono stati allevati i tacchini è stata subito spianata al suolo, e i 2000 ettari di terreno disinfestati con prodotti chimici ad alto potenziale. La provincia infetta posta in quarantena per un diametro di 7 chilometri. Vietate le entrate e uscite di ogni tipo di animale aviario e dei prodotti derivanti.

Dall'Università dell'Egeo sono quindi emersi i primi particolari su come l'influenza abbia colpito i tacchini. Gli animali potrebbero aver contratto la malattia dagli uccelli migratori. Gli esami sono stati spediti per un confronto in Gran Bretagna. «Non abbiate paura - ha detto il ministro Eker alla popolazione - la località colpita è al di fuori di ogni contatto umano». I tecnici e il personale «stanno lavorando - ha aggiunto - e tutto è sotto controllo».

Ma in tutta Europa ormai si teme che il virus possa diffondersi all'uomo. Ieri il ministro italiano della Salute, Francesco Storace, ha annunciato che chiederà la convocazione immediata di un vertice con i colleghi dei paesi Ue: «Serve una rapida verifica sulle misure da adottare. Dobbiamo trovarci tutti sulla stessa lunghezza d'onda». Il batterio H5N1 si è presentato per la prima volta in Asia nel 2003. In Vietnam, Thailandia e Cambogia morirono più di 50 persone. E nei paesi asiatici l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha accertato come il virus, una volta colpiti gli animali, possa modificarsi attaccando l'uomo, il quale poi può trasmetterlo ad altri soggetti.

Proprio l'Oms è stata chiamata in causa ieri dal ministro rumeno della Sanità, Eugen Nicolaescu, che ha lanciato un appello per ricevere mezzi e assistenza: richieste 100 mila dosi di vaccino contro il cosiddetto virus dei polli. In Romania nessun essere umano è stato finora contagiato. Ma dopo i primi sei casi di anatre colpite dal virus, 220 animali sono stati eliminati nel delta del Danubio. «Ho perso 45 tra anatre e galline - ha risposto a una tv rumena un agricoltore infuriato - ora le autorità uccideranno il resto del mio pollaio».

Nell'area sono state vaccinate contro l'influenza generica 700 persone. E altre 3 mila lo saranno oggi. Bucarest ha rafforzato i controlli lungo la frontiera con la Moldavia, e varato un programma di ampia vaccinazione della popolazione nazionale. Ma non dispone dei prodotti più specifici contro il virus NH15. Secondo le stime dell'Oms, se non si reagisce con un piano di prevenzione serio, l'influenza potrebbe arrivare a uccidere fino a 150 milioni di persone.

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