Da La Repubblica del 31/10/2005

Sulle ripetute smentite di Palazzo Chigi pesano le ultime rivelazioni del Washington Post

Il "porta a porta" del Sismi per piazzare il dossier uranio

Nell'autunno del 2002 Pollari "spiegò" al Copaco come Saddam si stava riarmando

di Carlo Bonini, Giuseppe D'Avanzo

Una serie di circostanze di fatto interpellano la responsabilità del Sismi e del governo italiano nella costruzione e disseminazione del falso dossier sull'uranio nigerino. Eccole:


15 OTTOBRE 2001. IL RAPPORTO SISMI ALLA CIA

Il primo rapporto su un presunto traffico di 500 tonnellate di uranio minerale (yellowcake) dal Niger all'Iraq raggiunge la Cia. Le informazioni arrivano da Roma e sono state raccolte dal Sismi che le accredita con il governo americano. Le informazioni contenute nel rapporto del Sismi alla Cia sono le stesse "documentate" dal falso dossier che, in quell'anno, è stato materialmente costruito da quattro persone: Rocco Martino, Antonio Nucera, la «signora L.» dell'ambasciata nigerina e uno dei consiglieri diplomatici del paese africano.


I FALSARI E IL SISMI

Rocco Martino, già espulso per indegnità dall'intelligence militare alla fine degli anni ‘70, tra il ‘99 e il 2001 lavora ancora per il Sismi. L'intelligence americana lo conosce come «informatore occasionale dei servizi italiani, inglesi, francesi e americani».

Antonio Nucera. Colonnello del Sismi, già numero due del "centro di viale Pasteur" di Roma. Ha lavorato nella divisione armi di distruzione di massa del servizio. È lui a mettere in contatto Rocco Martino con un'impiegata dell'ambasciata nigerina (la «signora L.») che deve fornire altro materiale utile per la fabbricazione del dossier (carte, timbri..).

La signora dell'ambasciata. Viene contattata per fornire il materiale utile alla fabbricazione del dossier e coprire il furto che, nella notte di capodanno del 2001, deve giustificare la sparizione di lettere, timbri, protocolli. La donna - ammette il direttore del Sismi, Nicolò Pollari - è in quel momento «una vecchia fonte del servizio».

Il consigliere diplomatico Maiga. Si presta al falso, perché è in gravi difficoltà economiche. Il Sismi ne conosce la debolezza. Il direttore del servizio, Nicolò Pollari, dice: «Spende sei volte più di quel che guadagna».


IL MATERIALE SISMI CONTENUTO NEL DOSSIER

Lo scartafaccio messo insieme e manipolato nel dossier è una collezione di vecchio materiale di intelligence raccolto dalla divisione armi di distruzione di massa del Sismi a partire dalla fine degli anni ‘80, alla vigilia della prima guerra del Golfo. La stessa in cui lavora il colonnello Antonio Nucera. La tecnica per entrarne in possesso è sempre la stessa. Simulare un furto nell'ambasciata nigerina. La prima delle effrazioni è del 1991. L'ultima della notte di capodanno 2000-2001.


IL TENTATIVO DI "VENDITA" DI MARTINO AGLI AMERICANI. IL SILENZIO DEL SISMI

Nel 2001, Rocco Martino (lo rivela al Washington Post una fonte di intelligence Usa) tenta di vendere il dossier al capo stazione della Cia a Roma. Martino viene respinto, perché le carte appaiono all'intelligence americana un grossolano falso. Quando il 15 ottobre del 2001 il Sismi invia a Washington il suo rapporto basato sulle "notizie" contenute nel falso dossier tace agli americani che le informazioni del nostro servizio sono le stesse che porta in giro Rocco Martino, l'uomo che la Cia di Roma ha messo alla porta. Il Sismi, che pedina Rocco e lo fotografa mentre dissemina il dossier ai servizi francesi e inglesi, continuerà a tacere questa informazione decisiva anche nel febbraio del 2002, quando il report italiano sull'uranio nigerino arriva sulla scrivania del vicepresidente Usa Dick Cheney, sollecitandolo a chiedere che la Cia si muova per saperne di più. E ancora tacerà il governo italiano (e il Sismi) quando George W. Bush vi farà riferimento nel discorso sullo stato dell'Unione che, con sedici parole, preannuncia l'intervento militare in Iraq.


LA MISSIONE DEL SETTEMBRE 2002. LA STRATEGIA DI DISINFORMAZIONE DEL SISMI

Il 9 settembre del 2002, Nicolò Pollari guida una delegazione del Sismi a Washington. Della delegazione fanno parte ufficiali che lavorano all'intelligence sulla proliferazione delle armi di distruzione di massa. Pollari incontra Condoleezza Rice e Stephen Hadley, consigliere e viceconsigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. Sono giorni cruciali per la campagna di disinformazione che viene scatenata in America e in Italia per accreditare il riarmo nucleare di Saddam. In America, l'8 settembre 2002, il New York Times pubblica l'inchiesta di Judith Miller sull'atomica irachena. In Italia, il 12 settembre 2002, Panorama fa uno scoop mondiale, dando conto di 500 tonnellate di uranio acquistate da Bagdad in «Nigeria». In ottobre e poi in novembre, Pollari riferirà al Copaco che la nostra intelligence «è in grado di documentare un traffico di uranio tra un paese centro-africano e l'Iraq» e «l'acquisto di tubi di alluminio per la costruzione di centrifughe».

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