Da Corriere della Sera del 16/11/2005
Iniziate le grandi manovre al Cremlino in vista delle elezioni del 2008
Putin sceglie i suoi eredi Promossi due fedelissimi
Ivanov e Medvedev si giocheranno la successione
di Fabrizio Dragosei
MOSCA - Con due nomine inattese, Vladimir Putin dà un nuovo scossone al governo russo è incomincia forse a preparare la sua successione, in vista delle elezioni presidenziali del 2008. I fedelissimi Sergej Ivanov e Dmitrij Medvedev, giovani rampanti dell'entourage di San Pietroburgo, diventano vice primo ministro e affiancano l'economista Aleksandr Zhukov. Uno dei tre potrebbe entro breve tempo prendere il posto del premier e prepararsi a succedere allo stesso Putin.
La mossa del presidente russo è stata tenuta segreta fino all'ultimo, tanto che un suo assistente l'ha saputa solo poche ore prima che Putin l'annunciasse in tv. E viene vista da tutti come una accelerazione del processo di transizione.
Il primi ministro Mikhail Fradkov era stato nominato all'inizio del 2004 con il compito di ravvivare l'azione di governo, unanimemente giudicata appannata. In questi mesi Fradkov non ha fatto granché, anche perché ha molto poco potere, non essendo considerato uno degli intimi di Putin. L'amministrazione del presidente conta molto, il governo invece no.
Medvedev, 40 anni, da dieci con Putin, lascia la carica di capo dell’amministrazione del Cremlino per ricoprire il ruolo di primo vice premier. Rimane, almeno per ora, anche al vertice del colosso del gas, Gazprom. Ivanov, 52 anni, ex Kgb, anche lui di San Pietroburgo conserva la carica di ministro della difesa e diventa vicepremier, parigrado di Zhukov.
La mossa di Putin ha vari scopi. Medvedev dovrà occuparsi soprattutto dei problemi sociali per migliorare le condizioni di vita dei russi e contenere così il possibile scontento in vista delle elezioni (parlamentari a dicembre 2007 e presidenziali nella primavera seguente). Ivanov ha il compito di amalgamare l'attività dei ministeri della «forza» e del complesso militare industriale. A Zhukov rimane il coordinamento dell'economia.
I tre vicepremier avranno nei prossimi mesi l'opportunità di fare ulteriore esperienza e di mostrare anche le proprie capacità. E' possibile che il migliore venga poi scelto da Putin per prendere il posto di Fradkov. A quel punto, nel ruolo di primo ministro, il delfino designato potrà crescere politicamente, come già fece lo stesso Putin sotto Eltsin. E prepararsi a stravincere le elezioni presidenziali del 2008.
Gli analisti sembrano convinti che il presidente russo non abbia ancora fatto la sua scelta. Questa potrebbe anche dipendere dall'andamento della situazione nel Paese, sia sul piano economico che sui quello militare (in Cecenia). Se sarà necessario un presidente forte, con una caratterizzazione militare, allora il prescelto potrebbe essere il ministro della difesa Ivanov.. Se l'opinione pubblica si orientasse invece verso una scelta liberale e riformatrice, allora potrebbe emergere l'economista Zhukov. Medvedev (che forse è il preferito di Putin) costituirebbe la scelta intermedia e di profilo più basso. Un abile amministratore che non ha una caratterizzazione precisa. La gara fra i tre è aperta.
La mossa del presidente russo è stata tenuta segreta fino all'ultimo, tanto che un suo assistente l'ha saputa solo poche ore prima che Putin l'annunciasse in tv. E viene vista da tutti come una accelerazione del processo di transizione.
Il primi ministro Mikhail Fradkov era stato nominato all'inizio del 2004 con il compito di ravvivare l'azione di governo, unanimemente giudicata appannata. In questi mesi Fradkov non ha fatto granché, anche perché ha molto poco potere, non essendo considerato uno degli intimi di Putin. L'amministrazione del presidente conta molto, il governo invece no.
Medvedev, 40 anni, da dieci con Putin, lascia la carica di capo dell’amministrazione del Cremlino per ricoprire il ruolo di primo vice premier. Rimane, almeno per ora, anche al vertice del colosso del gas, Gazprom. Ivanov, 52 anni, ex Kgb, anche lui di San Pietroburgo conserva la carica di ministro della difesa e diventa vicepremier, parigrado di Zhukov.
La mossa di Putin ha vari scopi. Medvedev dovrà occuparsi soprattutto dei problemi sociali per migliorare le condizioni di vita dei russi e contenere così il possibile scontento in vista delle elezioni (parlamentari a dicembre 2007 e presidenziali nella primavera seguente). Ivanov ha il compito di amalgamare l'attività dei ministeri della «forza» e del complesso militare industriale. A Zhukov rimane il coordinamento dell'economia.
I tre vicepremier avranno nei prossimi mesi l'opportunità di fare ulteriore esperienza e di mostrare anche le proprie capacità. E' possibile che il migliore venga poi scelto da Putin per prendere il posto di Fradkov. A quel punto, nel ruolo di primo ministro, il delfino designato potrà crescere politicamente, come già fece lo stesso Putin sotto Eltsin. E prepararsi a stravincere le elezioni presidenziali del 2008.
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