Da Cordis del 15/11/2005
Rivalutare le priorità della ricerca comunitaria in materia di energia
Alcuni europarlamentari appartenenti al gruppo Verdi/ALE del Parlamento europeo hanno chiesto di procedere a un riesame delle priorità energetiche dell'Unione europea nell'ambito del proposto Settimo programma quadro (7PQ), sostenendo che i finanziamenti relativamente limitati a favore della ricerca dovrebbero essere assegnati in base a criteri scientifici oggettivi.
L'urgenza dell'attuale situazione energetica e climatica, sostengono, implica attribuire la priorità alle tecnologie in grado di fornire nuove opzioni a breve termine riguardo all'energia. Hanno anche contestato la "divisione artificiale" fra il programma quadro di ricerca e il programma Euratom per l'energia nucleare.
In una dichiarazione comune, i quattro europarlamentari hanno affermato: "Gli esigui finanziamenti comunitari a favore della ricerca devono essere mirati attentamente verso quelle tecnologie che possono far conseguire gli obiettivi chiave del settore, segnatamente: la rapida diminuzione delle emissioni di CO2; la riduzione della dipendenza da carburanti fossili importati e costosi; la creazione di posti di lavoro entro il 2020".
Le proposte relative al 7PQ "vanno nella direzione sbagliata in alcuni settori fondamentali", proseguono i deputati, ad esempio attribuendo priorità al finanziamento a favore della ricerca in materia di sequestro e stoccaggio di carbonio, che "dovrebbe essere finanziata attraverso gli enormi profitti delle industrie del carbone e del gas".
Una particolare critica è riservata al progetto relativo al reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER), in termini sia di obiettivi che di gestione. "È del tutto irrazionale che la fusione nucleare, una tecnologia che potrà essere commercialmente redditizia non prima di quarant'anni, riceva un bilancio di tre volte superiore rispetto a tutti i programmi relativi all'energia rinnovabile e all'efficienza energetica", si legge nella dichiarazione, che aggiunge "Abbiamo difficoltà a capire come sia possibile destinare miliardi di euro al progetto ITER prima che le istituzioni comunitarie si siano accordate sulle prossime prospettive finanziarie".
In una relazione intitolata "A criteria based approach to the Seventh EU Research Framework Programme for energy and nuclear", il gruppo Verdi/ALE propone invece di assegnare i finanziamenti per la ricerca sulla base di criteri scientifici che poggiano sui seguenti interrogativi: Possono le tecnologie portare a rapide riduzioni delle emissioni di CO2? Le tecnologie diminuiranno la dipendenza dell'UE dal petrolio e i livelli di energia importata? Possono contribuire alla competitività dell'UE e alla creazione di posti di lavoro?
In caso affermativo, si legge nella relazione, il 7PQ dovrebbe dare la priorità assoluta alle misure concernenti l'efficienza energetica in settori relativi a elettrodomestici, attrezzature per uffici, dispositivi elettronici di consumo ed edifici. "La seconda principale priorità deve essere l'energia rinnovabile. [...] Il vento, l'acqua, la biomassa, l'energia marina, solare e geotermica non hanno limiti fisici, o ne hanno pochissimi, e non costituiscono ulteriori rischi significativi per il pianeta e i suoi abitanti. L'UE si è posta obiettivi ambiziosi per l'introduzione di energie rinnovabili - e per conseguirli, si devono realizzare ulteriori investimenti nella ricerca e nello sviluppo".
La relazione sostiene infine che nel corso delle discussioni sulle prospettive finanziarie, il Consiglio potrebbe ridurre il bilancio proposto per la ricerca e pertanto la Commissione dovrà riesaminare le sue priorità di ricerca. "Proponiamo che questi cambiamenti non si basino sugli interessi nazionali acquisiti [...] o sulle attuali preferenze tecnologiche, ma su criteri scientifici", conclude.
L'urgenza dell'attuale situazione energetica e climatica, sostengono, implica attribuire la priorità alle tecnologie in grado di fornire nuove opzioni a breve termine riguardo all'energia. Hanno anche contestato la "divisione artificiale" fra il programma quadro di ricerca e il programma Euratom per l'energia nucleare.
In una dichiarazione comune, i quattro europarlamentari hanno affermato: "Gli esigui finanziamenti comunitari a favore della ricerca devono essere mirati attentamente verso quelle tecnologie che possono far conseguire gli obiettivi chiave del settore, segnatamente: la rapida diminuzione delle emissioni di CO2; la riduzione della dipendenza da carburanti fossili importati e costosi; la creazione di posti di lavoro entro il 2020".
Le proposte relative al 7PQ "vanno nella direzione sbagliata in alcuni settori fondamentali", proseguono i deputati, ad esempio attribuendo priorità al finanziamento a favore della ricerca in materia di sequestro e stoccaggio di carbonio, che "dovrebbe essere finanziata attraverso gli enormi profitti delle industrie del carbone e del gas".
Una particolare critica è riservata al progetto relativo al reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER), in termini sia di obiettivi che di gestione. "È del tutto irrazionale che la fusione nucleare, una tecnologia che potrà essere commercialmente redditizia non prima di quarant'anni, riceva un bilancio di tre volte superiore rispetto a tutti i programmi relativi all'energia rinnovabile e all'efficienza energetica", si legge nella dichiarazione, che aggiunge "Abbiamo difficoltà a capire come sia possibile destinare miliardi di euro al progetto ITER prima che le istituzioni comunitarie si siano accordate sulle prossime prospettive finanziarie".
In una relazione intitolata "A criteria based approach to the Seventh EU Research Framework Programme for energy and nuclear", il gruppo Verdi/ALE propone invece di assegnare i finanziamenti per la ricerca sulla base di criteri scientifici che poggiano sui seguenti interrogativi: Possono le tecnologie portare a rapide riduzioni delle emissioni di CO2? Le tecnologie diminuiranno la dipendenza dell'UE dal petrolio e i livelli di energia importata? Possono contribuire alla competitività dell'UE e alla creazione di posti di lavoro?
In caso affermativo, si legge nella relazione, il 7PQ dovrebbe dare la priorità assoluta alle misure concernenti l'efficienza energetica in settori relativi a elettrodomestici, attrezzature per uffici, dispositivi elettronici di consumo ed edifici. "La seconda principale priorità deve essere l'energia rinnovabile. [...] Il vento, l'acqua, la biomassa, l'energia marina, solare e geotermica non hanno limiti fisici, o ne hanno pochissimi, e non costituiscono ulteriori rischi significativi per il pianeta e i suoi abitanti. L'UE si è posta obiettivi ambiziosi per l'introduzione di energie rinnovabili - e per conseguirli, si devono realizzare ulteriori investimenti nella ricerca e nello sviluppo".
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