Da Il Messaggero del 12/11/2005

Nuove case: energia solare per legge

Veltroni: «Riscaldamento e acqua calda per un terzo dai pannelli sui tetti»

di Mauro Evangelisti

A Roma ogni anno si costruiscono tremila appartamenti. Con la delibera annunciata ieri dal sindaco Walter Veltroni, che va a modificare il regolamento edilizio, nei nuovi edifici almeno un terzo del fabbisogno di riscaldamento e acqua calda dovrà essere prodotto con l’energia solare. Pannelli solari obbligatori anche per gli immobili interessati da una ristrutturazione complessiva. La notizia è stata diffusa ieri, al convegno organizzato da Legambiente su “Le città del Mediterraneo alla sfida di Kyoto” e ha trovato consenso nel presidente dell’Acer, associazione costruttori edili di Roma, Silvano Susi, che ha fornito alcuni dati: il patrimonio abitativo di Roma è di circa 1.700.000 appartamenti, tenendo conto delle previsioni del piano regolatore le nuove regole a favore dell’ambiente interesseranno il 5 per cento del totale. «Lavoriamo anche sull’altro 95 per cento», ha osservato Susi, che ha proposto incentivi per i pannelli solari termici sulle vecchie costruzioni. L’annuncio del sindaco, sulla scia di un esempio importante rappresentato da Barcellona, che dal 1999 ha imboccato questa strada, ha suscitato, ovviamente, il plauso di Legambiente. «In pratica - ha calcolato il presidente regionale di Legambiente, Lorenzo Parlati - l’ordinanza del Comune consentirà di installare in cinque anni almeno 40 mila metri quadri di nuovi pannelli solari, il 10 per cento di quelli che ci sono in tutta Italia». Roberto Della Seta, presidente nazionale: «Saranno 10.000 i nuovi posti di lavoro se la Regione Lazio e il Comune di Roma manterranno gli impegni». Sì, perché nel corso del convegno ai Musei Capitolini c’è stata anche un altro annuncio: una legge regionale che inserirà l’obbligo del fotovoltaico (incentivandolo), del risparmio e l’efficienza energetica nei regolamenti edilizi. E il presidente della Regione, Piero Marrazzo, ha offerto un altro esempio proveniente dalla penisola iberica: la Galizia, con i suoi 87 milioni di euro su tematiche ambientali ed energie rinnovabili. «Non bastano i pannelli solari, non basta mettere paletti a difesa dell'ambiente - è la tesi di Marrazzo -, ma occorre investire ed investiremo, anche se la finanziaria potrà crearci qualche problema. E il palazzo della Regione diverrà ecologico, una scelta simbolica ma importante».

Roma e le fonti rinnovabili. L’annuncio del sindaco ieri ha trovato l’appoggio di Beppe Grillo. Per l’energia solare, i dati di Legambiente non avevano il quadro della diffusione negli edifici privati. Ma per le strutture edilizie pubbliche Roma è al primo posto in Italia, come ha ricordato lo stesso Veltroni. Che ha insistito molto sulla necessità di un cambio di mentalità e di politiche imposto dall’emergenza ambientale, quella esemplificata dai mutamenti climatici, «perché queste ottobrate, novembrate, dicembrate romane possono essere gradevoli, ma non sono normali, così come gli uragani». «Tutti i governi, nei loro programmi, che siano di destra o di sinistra, devono prendere atto della necessità di mutare il modello di vita, quello che comporta il viaggio in auto dalla porta di casa alla porta dell’ufficio non è più sostenibile. Ma bisogna investire ingenti risorse in alternative, triplicare quelle esistenti sull’unica formula possibile. Che si chiama trasporto pubblico su ferro». Gli agenti inquinanti sono stati ridotti a Roma, ha spiegato Veltroni, anche le insidiose polveri sottili (i cui superamenti sono comunque più numerosi di quelli previsti dalla normativa europea) sono stati dimezzati. Però...«Però la battaglia è tutt’altra che vinta, ma siamo stati lasciati soli. L’altro giorno la procura ci ha presentato un dossier. Noi ricorreremo a misure d’urgenza, non potremo rinunciare alle targhe alterne, ma non sono la soluzione. L’unica via è quella delle risorse per i trasporti pubblici. E siamo pronti, quando sarà realizzato il parcheggio al Pincio, a pedonalizzare il Tridente».

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