Da La Stampa del 24/11/2005
Originale su http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=43&ID_art...
Rivelazioni prima dell’intervento in Iraq la Commissione Intelligence chiese invano di declassificare il rapporto
Saddam-Al Qaeda, un’altra bugia di Bush
Dieci giorni dopo l’11 settembre la Cia avvisò il presidente: non c’è nessun legame tra i due
di Maurizio Molinari
NEW YORK - Dieci giorni dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre fu consegnato al presidente americano George W. Bush un rapporto di intelligence secondo il quale non esisteva alcuna «credibile connessione» fra l'organizzazione di Osama bin Laden ed il regime di Saddam Hussein. A svelarlo è stato il «National Journal» pubblicando ieri estratti del documento, che fra l'altro sottolineava come in realtà Saddam Hussein considerasse Osama bin Laden «una minaccia piuttosto che un potenziale alleato». Il «Presidential Daily Brief» del 21 settembre era stato preparato dall'intelligence su richiesta dello stesso Bush e quando venne terminato fu consegnato in copia anche al vicepresidente Dick Cheney, all'allora Segretario di Stato Colin Powell ed a Condoleezza Rice, che ricopriva l'incarico di consigliere per la sicurezza nazionale.
Le rivelazioni del «National Journal» fanno notizia a Washington in ragione del fatto che prima dell'inizio dell'attacco in Iraq, nel marzo del 2003, la commissione Intelligence del Senato chiese a più riprese la declassificazione di questo documento, ricevendo però sempre risposte negative dalla Casa Bianca, che acconsentì a consegnarlo solo nell'estate del 2004. Prima di quel momento tanto Bush che Cheney avevano pubblicamente affermato, in diverse occasioni, che invece esisteva un legame fra Iraq ed Al Qaeda. Il presidente durante un discorso fatto a Cincinnati, Ohio, nell'ottobre del 2002 affermò di aver saputo che Saddam aveva «addestrato elementi di Al Qaeda alla realizzazione di bombe ed all'uso di gas e veleni» mentre nel settembre del 2003 il vicepresidente durante un'intervista tv a «Meet the Press» della Nbc si era spinto ancora più avanti spiegando che «le relazioni fra Iraq ed Al Qaeda si sono sviluppate durante la maggior parte degli anni Novanta». La tesi del «National Journal» è che se questi «contatti» vi furono davvero si dovettero alla volontà di Saddam Hussein di «monitorare le attività del gruppo terroristico» nel timore che potesse insediarsi in Iraq.
Per l'amministrazione Bush si tratta di una nuova tegola, destinata a rafforzare l'impressione di quegli americani che - secondo i sondaggi - giudicano il presidente «disonesto» in ragione dell'atteggiamento avuto prima e durante l'intervento in Iraq, allorché la principale motivazione per l'entrata in guerra fu l'esistenza di armi di distruzione di massa che non sono mai state trovate. Nel tentativo di resistere all'assedio di rivelevazioni sull'Iraq l'amministrazione ieri ha fatto sapere, con una dichiarazione del Segretario di Stato Condoleezza Rice, che l'attuale livello di truppe sul campo «potrebbe non continuare a lungo», avvalorando così le indiscrezioni del «Washington Post» sul possibile ritiro di almeno tre battaglioni nel corso del prossimo anno. «Non credo che bisogna mantenere l'attuale livello di presenza militare - ha detto la Rice - perché la preparazione degli iracheni sta migliorando».
Le rivelazioni del «National Journal» fanno notizia a Washington in ragione del fatto che prima dell'inizio dell'attacco in Iraq, nel marzo del 2003, la commissione Intelligence del Senato chiese a più riprese la declassificazione di questo documento, ricevendo però sempre risposte negative dalla Casa Bianca, che acconsentì a consegnarlo solo nell'estate del 2004. Prima di quel momento tanto Bush che Cheney avevano pubblicamente affermato, in diverse occasioni, che invece esisteva un legame fra Iraq ed Al Qaeda. Il presidente durante un discorso fatto a Cincinnati, Ohio, nell'ottobre del 2002 affermò di aver saputo che Saddam aveva «addestrato elementi di Al Qaeda alla realizzazione di bombe ed all'uso di gas e veleni» mentre nel settembre del 2003 il vicepresidente durante un'intervista tv a «Meet the Press» della Nbc si era spinto ancora più avanti spiegando che «le relazioni fra Iraq ed Al Qaeda si sono sviluppate durante la maggior parte degli anni Novanta». La tesi del «National Journal» è che se questi «contatti» vi furono davvero si dovettero alla volontà di Saddam Hussein di «monitorare le attività del gruppo terroristico» nel timore che potesse insediarsi in Iraq.
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