Da asianews.it del 06/12/2005
Originale su http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=4807
Teheran dà il via a un’altra centrale atomica
Un nuovo reattore nella provincia meridionale del Khuzesta, ricca di petrolio. Quasi operativo il reattore sul Golfo costruito con l’aiuto russo. Mosca vende a Tehran missili per 500 milioni di dollari.
Teheran – Il governo iraniano ha deciso di costruire una centrale nucleare nella provincia petrolifera sud-occidentale del Khuzestan. Domenica scorsa la televisione locale ha dichiarato che “il consiglio dei ministri ha deciso di costruire la centrale del Khuzestan grazie all’uso della tecnologia locale”. Non sono stati forniti i tempi di inizio lavorazione del reattore.
L’Iran ha quasi completato la sua centrale nucleare nel porto di Bushehr, sulle rive del Golfo: si tratta di un contratto del valore di 800 milioni di dollari americani costruito con l’aiuto della Russia. Tehran spera che il progetto da 1000 MW – iniziato dagli Stati Uniti nei primi anni ’70 – possa divenire operativo entro l’anno prossimo.
La Repubblica islamica vuole costruire altre centrali: alcuni rappresentanti governativi sostengono che il governo vuole ottenere 6 mila MW di energia nucleare entro il 2020, altri che vuole costruire 20 centrali atomiche.
Washington accusa Tehran di voler produrre in questo modo energia nucleare da impiegare in ordigni bellici. L’Iran risponde che gli adattamenti nucleari sono decisi solo per rispondere ad una sempre più crescente richiesta di elettricità e afferma di avere il diritto di usare l’uranio, che estrae nei deserti centrali del Paese per questo scopo.
Molte nazioni premono sui leader della Repubblica islamica per fargli arricchire il proprio uranio in Russia, garantendo che il processo di arricchimento si fermi al basso livello per la produzione di energia, senza spingersi fino a produrre armi.
Intanto la Russia – da alcuni indicata come garante delle ambizioni atomiche iraniane – ha firmato un contratto di fornitura di missili aerei con Tehran dal valore indicativo di 500 milioni di dollari americani.
Il sistema di contraerea Tor M1 è un sistema missilistico convenzionale non bandito da alcun trattato internazionale. Mosca dovrebbe essersi accordata per la vendita di circa 24 di questi sistemi.
Sergei Ivanov, ministro russo della Difesa, ha dichiarato che queste armi non serviranno ad alterare l’equilibrio bellico del Medio Oriente.
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