Da Punto Informatico del 06/02/2006
Originale su http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=57708

Francia, P2P legale più vicino?

Continua l'iter di un provvedimento che la maggioranza potrebbe decidere di mandare avanti nonostante la forte opposizione delle major. IFPI: ci vorrà comunque molto tempo. In ballo ci sono interessi colossali

di Dario d'Elia

Parigi - La proposta di legge francese sul peer-to-peer assomiglia sempre di più ad una di quelle banderuole segnavento - in questo caso con tanto di galletto. A dicembre il Ministro per la cultura Renaud Donnedieu de Vabres, aveva proposto sanzioni per i file-sharer e carcere per chi vi lucra; adesso si parla di una controversa "legalizzazione" del fenomeno P2P. Insomma, una sirena di allarme per l'intera industria discografica, che sta cercando di boicottare in ogni modo l'iniziativa.

Donnedieu de Vabres, mercoledì, sarà ascoltato dalle commissioni parlamentari per l'economia e gli affari culturali. Un confronto istituzionale, insomma, che deciderà sulle sorti della futura legge. La bozza, al momento, prevede l'istituzione di un canone mensile che permetterà agli utenti di scambiarsi online tutti i file che desiderano, senza alcuna limitazione. Una soluzione che a detta delle major "cancellerebbe tutto l'impegno anti-pirateria profuso negli ultimi anni".

"Siamo molto interessati alla questione e stiamo seguendo da vicino il corso del dibattito. Ma comunque passerà ancora molto tempo prima che venga approvata una legge sul file-sharing", ha dichiarato Francine Cunningham, portavoce della International Federation of the Phonographic Industry (IFPI.

La bozza di legge, inizialmente concepita per dare una risposta dura alla pirateria online, è sostenuta da numerose associazioni di consumatori, dai conservatori e dai socialisti, ma aspramente criticata da tutte le aziende del settore, su tutte Vivendi Universal - proprietaria della gigantesca Universal Music e azionista di maggioranza di NBC Universal.

"Tutte le voci governative ci hanno rassicurato che la legge così concepita non sarà approvata. Se dovesse accadere il contrario, avrebbe un impatto devastante sull'industria cinematografica mondiale. Siamo tutti contro", ha dichiarato Geraldine Moloney, portavoce europea della Motion Picture Association. E non ha tutti i torti, visto che il Governo francese sembra intenzionato a fermare il provvedimento per sostituirlo con uno assai meno inviso alle major.

Gli esperti legali concordano sul fatto che il chiaro riferimento, contenuto nella bozza di legge, alla "licenza globale" potrebbe violare l'EUCD, la legge comunitaria riguardante la proprietà intellettuale. "La licenza globale rimetterebbe in discussione il mercato legale francese, la tassa mensile non sarebbe sufficiente a ripagare gli sforzi e gli investimenti dell'industria discografica", si legge in un comunicato rilasciato dalla IFPI.

Bisognerà attendere quindi metà settimana per comprendere se Donnedieu de Vabres riuscirà a fornire argomenti sufficienti per sostenere il progetto. La comunità online si è già schierata e attende con ansia, perché una vittoria sul suolo francese potrebbe precludere ad un cambiamento di rotta in altri paesi, con grande dispiacere delle major.

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