Da Vita No Profit del 20/03/2006
Originale su http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=66477
Il congolese Lubunga, primo imputato della Cpi
Accusato di crimini di guerra, Thomas Lubunga è il primo detenuto della Corte penale internazionale
di Joshua Massarenti
Trasferito il 17 marzo scorso da Kinshasa, la capitale della Repubblica democratica del congo (Rdc), all'Aia, Thomas Lubunga, un signore della guerra congolese accusato di crimini di guerra per l'arruolamento di bambini soldato, è comparso oggi di fronte a un giudice della Corte penale internazionale (Cpi).
Tra i fondatori dell'ex movimento ribelle dell'Upc (Unione dei patriotti congolesi), una milizia nota pre i massacri perpetrati nella regione mineraria dell'Ituri (estremo nordest della Rdc), Lubanga è stato incarcerato dal 19 marzo 2005 nel carcere di Makala, a Kinshasa, per la sua partecipazione al massacro di nove caschi blu bengalesi nel febbraio 2005.
La consegna del leader ribelle congolese fa seguito alla richiesta fatta nel marzo 2004 dal regime di Kinshasa alla Cpi per indagare sui crimini perpetrati nell'Ituri che avrebbero fatto oltre 60mila morti e 600mila sfollati.
Ai corrispondenti di Le Monde a Nairobi, Richard Dicker di Human Rights Watch ha insistito affinché "il procuratore indaghi anche su coloro che hanno armato e aiutato le milizie operanti in Ituri, ivi compresi gli attori chiave del potere a Kinshasa, Kampala e Kigali".
Dal 1997, il Rwanda e l'Uganda sono stati protagonisti di un conflitto violentissimo nell'Ituri attuato per conto terzi e con l'obiettivo finale di accaparrarsi le richezze minerarie della regione. Sostenuto dal Rwanda, l'Upc di Thomas Lubanga si è reso responsabile di massacri etnici per fini strategici. Nel marzo 2003, la milizia era stata sconfitta e espulsa da Bunia, capoluogo dell'Ituri e feudo dell'Upc. Lo stesso Lubanga fu trasferito a Kigali dalle truppe rwandesi presenti nell'area.
"Grazie a accordi regionali" sostiene Le Monde, "Lubanga era riuscito a negoziare con grande discrezione un'alleanza con Kinshasa a sostegno del processo di transizione ancora in corso. Nonostante abbia trasformato il movimento ribelle in un partito politico e giurato l'abbandono del conflitto armato, Lubanga avrebbe continuato a teelguidare i suoi uomini dalla capitale congolese".
Tra i fondatori dell'ex movimento ribelle dell'Upc (Unione dei patriotti congolesi), una milizia nota pre i massacri perpetrati nella regione mineraria dell'Ituri (estremo nordest della Rdc), Lubanga è stato incarcerato dal 19 marzo 2005 nel carcere di Makala, a Kinshasa, per la sua partecipazione al massacro di nove caschi blu bengalesi nel febbraio 2005.
La consegna del leader ribelle congolese fa seguito alla richiesta fatta nel marzo 2004 dal regime di Kinshasa alla Cpi per indagare sui crimini perpetrati nell'Ituri che avrebbero fatto oltre 60mila morti e 600mila sfollati.
Ai corrispondenti di Le Monde a Nairobi, Richard Dicker di Human Rights Watch ha insistito affinché "il procuratore indaghi anche su coloro che hanno armato e aiutato le milizie operanti in Ituri, ivi compresi gli attori chiave del potere a Kinshasa, Kampala e Kigali".
Dal 1997, il Rwanda e l'Uganda sono stati protagonisti di un conflitto violentissimo nell'Ituri attuato per conto terzi e con l'obiettivo finale di accaparrarsi le richezze minerarie della regione. Sostenuto dal Rwanda, l'Upc di Thomas Lubanga si è reso responsabile di massacri etnici per fini strategici. Nel marzo 2003, la milizia era stata sconfitta e espulsa da Bunia, capoluogo dell'Ituri e feudo dell'Upc. Lo stesso Lubanga fu trasferito a Kigali dalle truppe rwandesi presenti nell'area.
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