Da Punto Informatico del 29/05/2006
Originale su http://www.punto-informatico.it/p.aspx?id=1504313
Zimbabwe, comunicazioni sotto controllo
Allo scopo di salvaguardare la sicurezza nazionale, il governo sta pensando ad un sistema di monitoraggio che permetta di ascoltare le chiamate e leggere le email dei cittadini
di Dario Bonacina
Harare - Mentre in Italia si indaga sul caso schedature, suscita perplessità in mezzo mondo la proposta di legge presentata due giorni fa del governo dello Zimbabwe, con cui prevede di attribuirsi la facoltà di controllare le conversazioni telefoniche e la posta, tradizionale ed elettronica, ai fini della sicurezza nazionale.
Immediate le reazioni all'iniziativa: alcuni gruppi di difesa dei diritti di civili affermano che la proposta rientra in una serie di provvedimenti molto pesanti a cui sta lavorando il governo, provvedimenti che includerebbero gravi intimidazioni di carattere politico, poste in atto per placare le montanti critiche dovute alla grave crisi economica e alla gestione del presidente Robert Mugabe.
La gazzetta ufficiale governativa pubblicata durante il fine settimana ha infatti reso nota la bozza del "Disegno di legge dell'intercettazione delle comunicazioni" firmata dal ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni Christopher Mushowe. Una legge che, se incontrerà l'approvazione del parlamento, attribuirà al ministero l'autorità di mantenere sotto controllo telefoni ed e-mail di chiunque possa essere sospettato di minacciare la sicurezza nazionale, o di chiunque possa essere ritenuto implicato in attività criminali.
Nel disegno di legge si parla della realizzazione di "un centro comunicazioni per controllare e intercettare determinate comunicazioni durante la loro trasmissione attraverso il sistema di telecomunicazioni o postale o di qualsiasi altro servizio relativo". Una sorta di "grande fratello" dello Zimbabwe che riproduce, in proporzioni ridotte, quanto si dice riguardo ad Echelon, e che già sta provocando un'opposizione che potrebbe portare a pesanti conseguenze nella vita civile del Paese.
Immediate le reazioni all'iniziativa: alcuni gruppi di difesa dei diritti di civili affermano che la proposta rientra in una serie di provvedimenti molto pesanti a cui sta lavorando il governo, provvedimenti che includerebbero gravi intimidazioni di carattere politico, poste in atto per placare le montanti critiche dovute alla grave crisi economica e alla gestione del presidente Robert Mugabe.
La gazzetta ufficiale governativa pubblicata durante il fine settimana ha infatti reso nota la bozza del "Disegno di legge dell'intercettazione delle comunicazioni" firmata dal ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni Christopher Mushowe. Una legge che, se incontrerà l'approvazione del parlamento, attribuirà al ministero l'autorità di mantenere sotto controllo telefoni ed e-mail di chiunque possa essere sospettato di minacciare la sicurezza nazionale, o di chiunque possa essere ritenuto implicato in attività criminali.
Nel disegno di legge si parla della realizzazione di "un centro comunicazioni per controllare e intercettare determinate comunicazioni durante la loro trasmissione attraverso il sistema di telecomunicazioni o postale o di qualsiasi altro servizio relativo". Una sorta di "grande fratello" dello Zimbabwe che riproduce, in proporzioni ridotte, quanto si dice riguardo ad Echelon, e che già sta provocando un'opposizione che potrebbe portare a pesanti conseguenze nella vita civile del Paese.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
di Fanuel Jongwe su Mail & Guardian del 14/09/2006
su Mail & Guardian del 13/07/2006
di Tommaso Lombardi su Punto Informatico del 23/03/2006
News in archivio
su Agenzia Fides del 05/07/2006
Aids: in Zimbabwe muoiono dalle 2500 alle 3000 persone ogni settimana
Sono tre milioni i malati di Aids nel paese, il 24% sono adulti
Sono tre milioni i malati di Aids nel paese, il 24% sono adulti
su Agenzia Fides del 23/05/2006
Operazione “Murambatsvina”
ZIMBABWE: Due storie che rivelano il dramma umano dei 200mila senza tetto
ZIMBABWE: Due storie che rivelano il dramma umano dei 200mila senza tetto
su Agenzia Fides del 23/02/2006