Da La Repubblica del 25/09/2006
Originale su http://www.repubblica.it/supplementi/af/2006/09/25/attualita/015pannel...

Con gli ecoincentivi riparte la corsa al solare

Il piano del governo che rifinanzia i contributi alle fonti energetiche alternative rilancia la ricerca e lo sviluppo in un settore cruciale. L´Enea si propone, sulla base di una lunga e solida esperienza, come capofila delle nuove iniziative

di Patrizia Feletig

Se il carbone ha accompagnato la prima rivoluzione industriale, il petrolio quella del XX secolo, lo sfruttamento delle fonti rinnovabili caratterizzerà la terza rivoluzione industriale. Dall´energia idroelettrica a quella solare, dall´eolica alla geotermica e alle biomasse, la percentuale di rinnovabili nel mix della produzione energetica potrebbe aumentare nei prossimi 40 anni dall´attuale 18 fino al 34%. Lo prevede il rapporto sulle prospettive delle più promettenti tecnologie dell´Agenzia Internazionale dell´energia, presentato all´Enea. Il caro-petrolio e la pressione ambientale trascinano lo sviluppo di energie tratte da fonti non limitate (diversamente dei combustibili fossili) ed ecosostenibili. In Giappone e Germania, paesi leader nel settore, in dieci anni la produzione di energia solare è cresciuta del 31% annuo. Il governo tedesco vuole portare al 20% l´incidenza delle rinnovabili per il suo bilancio energetico entro il 2020. Per allora la Norvegia punta a diventare la prima economia senza petrolio.

Con 200 metri di metri di pannelli solari per abitante (contro i 4 in Italia) la Germania ha creato un´industria del fotovoltaico con 25.000 addetti, 5.000 aziende, due miliardi di euro di fatturato. Anche nel nostro paese, sull´emergenza energetica è possibile innestare un modello di sviluppo virtuoso in cui la ricerca di soluzioni alternative concilia crescita economica e ambiente. Una spinta al decollo di una filiera energetica nelle fonti alternative potrebbe arrivare dal piano promesso dal governo che combina fondi per l´innovazione con ecoincentivi. Accreditato a guidare la ricerca è l´Enea, ente da anni impegnato nelle rinnovabili. Dopo 4 anni di sperimentazioni, Archimede un programma sul solare ha dato i suoi frutti. Nel 2004 è stata inaugurata la prima centrale solare termodinamica ad alta temperatura a Priolo. Inoltre, nel Dna dell´istituto è iscritto un approccio multidisciplinare che risulta determinante per promuovere un´attività di coordinamento e prospezione, orientando in questo modo la sperimentazione in relazione a obiettivi complessi. «L´Enea s´impegna a dare risposte di sistema», spiega il commissario Luigi Paganetto, preside di economia a Tor Vergata. «Sfruttando le sinergie si aggregano diversi progetti di ricerca sui biocombustibili, risparmio energetico, energia distribuita, integrandoli in funzione di un obiettivo globale, ad esempio il trasporto, con l´effetto di mobilitare risorse da regioni, associazioni industriali, aziende, fondi pubblici e comunitari».

Il meccanismo stimola la ricerca su più fronti. Aspetto fondamentale visto che nessuna tecnologia da sola può incidere in maniera sufficiente. Bisogna puntare su un mix di rinnovabili secondo le vocazioni nazionali. «La diffusione a costi ragionevoli di tecniche di cattura e sconfinamento della Co2 derivanti dall´utilizzo del carbone è la risposta più indicata all´insaziabile domanda energetica della Cina, terzo paese al mondo per importanza di giacimenti carboniferi», spiega Paganetto. La svolta sta nell´efficienza energetica e nella lotta agli sprechi. Riguarda tutti: dai produttori chiamati a ridurre la quantità d´energia necessaria per confezionare ogni unità di prodotto ai consumatori a cui si chiedono comportamenti responsabili. Quest´anno l´UE si è data l´obiettivo di risparmiare l´1% dei consumi energetici ogni anno per 6 anni, target che sale a 1,5% per il settore pubblico. Nell´edilizia l´impatto è decisivo. In Europa i consumi degli edifici per riscaldamento, climatizzazione e illuminazione costituiscono il 40% del consumo energetico totale e sono prevalentemente soddisfatti da combustibili fossili. Conferma Paganetto: «Un ecobuilding porta fino al 70% di risparmio energetico».

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