Da Corriere della Sera del 21/05/2003
Sul mini-dollaro Snow non cede
Soros e Buffett criticano la politica della svalutazione. Casa Bianca ottimista sull’economia
di Ennio Caretto
WASHINGTON -Il dollaro sembra sempre più alla deriva. Il segretario al Tesoro, John Snow, non ritratta le dichiarazioni al G8 che hanno causato l’impennata dell’euro di lunedì, ai nuovi massimi dal debutto. In pratica la Casa Bianca si dice soddisfatta della svalutazione. Allarmati, due luminari della finanza mondiale, il mago delle divise, George Soros, e quello degli investimenti, Warren Buffett, si scagliano contro Bush e il suo team economico. Ne risentono i mercati monetari, dove l'euro torna brevemente sopra 1,17 dollari, e azionari, dove gli indici, dopo una breve incursione in territorio positivo, scendono.
Snow lascia il dollaro in balia della tempesta e tace ostinatamente. Dinanzi al Congresso prevede una rapida ripresa dell’economia - crescita del Pil del 2,5-3% a fine anno - e caldeggia un aumento del limite di spesa in rapporto al debito (il tetto è vicino e se il Congresso rifiutasse non avrebbe di che pagare i dipendenti). Ma ignora i cambi. La Casa Bianca sostiene che il dollaro va bene così com’è, pur aggiungendo che «il presidente - lo dichiara il portavoce Ari Fleischer - crede che la nostra politica a favore di un dollaro forte sia corretta e che non dovrebbe cambiare».
La reazione di Soros è la più dura. Snow «è un irresponsabile» e il deprezzamento del dollaro «è un errore». Il finanziere rivela di aver effettuato disinvestimenti in dollari, «perché ascolto il ministro», ma accusa Bush di fare la politica del «frega il tuo vicino», a colpi di svalutazione competitiva, per esportare di più. Buffett denuncia i tagli fiscali del presidente in una lettera al Washington Post : «Favoriscono i ricchi e non rilanceranno l'economia», protesta. Ma è improbabile che l'attacco del duo smuova Snow e Bush. Il dollaro debole sta aiutando soprattutto il settore delle alte tecnologie: la banca d'investimenti Merrill Lynch ha scoperto che il 70% delle aziende ha aumentato il fatturato grazie alla rivalutazione dell'euro e delle altre valute.
Snow lascia il dollaro in balia della tempesta e tace ostinatamente. Dinanzi al Congresso prevede una rapida ripresa dell’economia - crescita del Pil del 2,5-3% a fine anno - e caldeggia un aumento del limite di spesa in rapporto al debito (il tetto è vicino e se il Congresso rifiutasse non avrebbe di che pagare i dipendenti). Ma ignora i cambi. La Casa Bianca sostiene che il dollaro va bene così com’è, pur aggiungendo che «il presidente - lo dichiara il portavoce Ari Fleischer - crede che la nostra politica a favore di un dollaro forte sia corretta e che non dovrebbe cambiare».
La reazione di Soros è la più dura. Snow «è un irresponsabile» e il deprezzamento del dollaro «è un errore». Il finanziere rivela di aver effettuato disinvestimenti in dollari, «perché ascolto il ministro», ma accusa Bush di fare la politica del «frega il tuo vicino», a colpi di svalutazione competitiva, per esportare di più. Buffett denuncia i tagli fiscali del presidente in una lettera al Washington Post : «Favoriscono i ricchi e non rilanceranno l'economia», protesta. Ma è improbabile che l'attacco del duo smuova Snow e Bush. Il dollaro debole sta aiutando soprattutto il settore delle alte tecnologie: la banca d'investimenti Merrill Lynch ha scoperto che il 70% delle aziende ha aumentato il fatturato grazie alla rivalutazione dell'euro e delle altre valute.
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