Da La Repubblica del 08/10/2004

Berlusconi e Gheddafi inaugurano il collegamento di 500 chilometri. Mincato: una pietra miliare

Al via il gasdotto Italia-Libia

All´Eni ogni anno 8 miliardi di metri cubi di metano

di Edoardo Borriello

TRIPOLI - Dalla Libia all´Italia otto miliardi di metri cubi di gas naturale l´anno, tutti per il mercato libero. Il gasdotto di 520 chilometri che trasporterà tutto questo gas da Mellitah sino a Gela, in Sicilia - il Greenstream - è stato inaugurato ieri alla presenza del capo del governo libico Muhammar Gheddafi e dal presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, che ha sottolineato l´amicizia che lega da sempre l´Italia alla Libia e il ruolo di primo importatore che il nostro paese ha conquistato. Berlusconi ha poi proposto a Gheddafi che il 7 ottobre - giorno in cui nel 1970 i libici cacciarono gli italiani - venga tramutato da «giorno della vendetta» in «giorno della cooperazione».

Il Western Libia Gas Project è il più importante progetto integrato in campo petrolifero mai realizzato nel bacino del Mediterraneo, che valorizza il gas naturale libico attraverso l´esportazione e la commercializzazione in Europa, scrivendo una nuova pagina nella storia dell´energia e della collaborazione tra Italia e Libia. Il gas estratto dai giacimenti di Wafa, nel deserto, e Bahr Essalam, in mare, viene inviato a Mellitah da dove attraverso il Greenstream arriva in Italia. Partner dell´Eni nel progetto è la Noc, la compagnia di Stato libica. Varato nel 1999, il progetto ha richiesto un investimento di 7 miliardi di euro, di cui 3,7 in quota Eni. Nei lavori sono state impegnate ben 20 mila persone.

«L´Eni - ha detto l´amministratore delegato Vittorio Mincato - ha realizzato uno dei progetti tecnologicamente più avanzati al mondo. Abbiamo messo una pietra miliare. Il Western Libia Gas Project è un´altra tappa importante dei nostri rapporti con la Libia, cui ci legano radici profonde. L´Eni - ha proseguito - è presente in questo paese sin dal 1959 dove, siamo il principale operatore straniero, con una produzione media nel 2004 di circa 230 mila barili al giorno di idrocarburi. Con il completamento di questo progetto e degli altri sviluppi in corso, la produzione aumenterà fino a 570 mila barili al giorno di idrocarburi e la quota di competenza Eni sarà di 240 mila barili al giorno. Questo obiettivo sarà raggiunto alla fine del 2005. Il Greenstream è la prima, e finora unica, infrastruttura di trasporto realizzata dopo l´apertura del mercato italiano del gas naturale, che porterà in Italia 8 miliardi di metri cubi di metano l´anno, interamente venduto ad operatori concorrenti».

Infatti, gli 8 miliardi di metri cubi di gas trasportato dal Greenstream sono già stati venduti a tre grandi operatori privati: la Edison, la società Energia del gruppo Cir e Gaz de France.

A margine dell´inaugurazione Mincato ha confermato che l´Eni è impegnata in altri investimenti per nuovi progetti e che la Libia «resta importante» per il gruppo petrolifero italiano. Mincato ha però lanciato l´allarme sul rischio di un gioco al massacro per eccesso di offerta di gas.

Per questo motivo l´Eni non parteciperà al progetto di un nuovo gasdotto dall´Algeria verso l´Italia, fortemente voluto dal governo di Algeri. Oggi i consumi di gas in Italia viaggiano a circa 77 miliardi di metri cubi, e c´è spazio, secondo Mincato, per altri 12-13 miliardi di metri cubi aggiuntivi. Se 8 miliardi arrivano dalla Libia, non c´è molto spazio per altro, almeno fino al 2010-2012, altrimenti c´è il rischio di un eccesso di offerta, perché le nuove centrali procedono a ritmi non sostenuti così come la costruzione dei terminali di rigassificazione. Il Greenstream si è invece rivelato una scelta di quelle azzeccate, ha tenuto a sottolineare Mincato: «Il progetto è stato deciso nel 1999, quando il greggio viaggiava su valori diversi, oggi con il gas agganciato all´andamento del petrolio i nostri margini sono molto superiori».

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