Da La Repubblica del 08/10/2004
Anche gli ex ministri degli Interni Joxe e Pasqua accusati con altri politici francesi e russi di aver preso tangenti sul petrolio
Francia, tutti gli amici di Saddam scandalo per la lista della Cia
Protesta del Quay d´Orsay per il "metodo seguito"
di Giampiero Martinotti
PARIGI - Tira di nuovo una brutta aria tra la Francia di Jacques Chirac e l´America di Bush: la Cia ha pubblicato una lunga lista di società e uomini politici che sarebbero stati corrotti dal regime di Saddam Hussein. E tra di loro figurano moltissimi francesi. Non ci sono prove, ma la semplice pubblicazione di quei documenti, in parte già usciti a Bagdad in gennaio, ha mandato su tutte le furie Parigi, il cui ambasciatore a Washington ha immediatamente protestato.
Il rapporto di Charles Duelfer sull´assenza di armi proibite in Iraq contiene anche presunte rivelazioni sui rapporti fra Saddam e i suoi sostenitori e in particolare sulla corruzione che sarebbe stata alimentata dal programma dell´Onu "oil for food" (sulla quale è in corso un´inchiesta al Palazzo di vetro). Duelfer pubblica fatti e nomi basandosi su documenti che appartenevano all´ex vicepresidente Taha Yassin Ramadan e all´allora ministro del petrolio, Amir Rashid. Saddam avrebbe distribuito ben 11 miliardi di dollari di tangenti e la supervisione di questo enorme lavoro di corruzione sarebbe stata assicurata da Tarek Aziz, che avrebbe confermato questo particolare durante i suoi interrogatori. Ma nella lista non figurano i nomi di persone e società statunitensi, protette dalla legge sulla privacy.
Nel documento sono invece citati senza remore gli stranieri e fra loro figurano l´ultranazionalista russo Vladimir Zhirinovsky e il suo partito, la presidente indonesiana Megawati Sukarnoputri, il figlio del presidente libanese Emile Lahoud, il Fronte per la liberazione della Palestina, nonché i governi giordano, turco, egiziano e siriano. Ma la lista francese è particolarmente fornita: nel 1988, il ministro dell´Interno, Pierre Joxe, avrebbe personalmente ricevuto un miliardo di dollari, destinato a finanziare il Partito socialista; un altro ex ministro dell´Interno, il neogollista Charles Pasqua, avrebbe ricevuto l´equivalente di 11 milioni di barili di petrolio; l´uomo d´affari Patrick Maugein, considerato vicino a Chirac, sarebbe stato ricompensato con 13 milioni di barili di greggio; le società petrolifere, in primo luogo la Total, avrebbero largamente beneficiato della generosità irachena. Accuse senza prove (in gennaio erano saltati fuori anche nomi di italiani, che avevano smentito tutto, come Roberto Formigoni, governatore lombardo), che hanno riacceso le tensioni franco-americane.
Il rapporto di Charles Duelfer sull´assenza di armi proibite in Iraq contiene anche presunte rivelazioni sui rapporti fra Saddam e i suoi sostenitori e in particolare sulla corruzione che sarebbe stata alimentata dal programma dell´Onu "oil for food" (sulla quale è in corso un´inchiesta al Palazzo di vetro). Duelfer pubblica fatti e nomi basandosi su documenti che appartenevano all´ex vicepresidente Taha Yassin Ramadan e all´allora ministro del petrolio, Amir Rashid. Saddam avrebbe distribuito ben 11 miliardi di dollari di tangenti e la supervisione di questo enorme lavoro di corruzione sarebbe stata assicurata da Tarek Aziz, che avrebbe confermato questo particolare durante i suoi interrogatori. Ma nella lista non figurano i nomi di persone e società statunitensi, protette dalla legge sulla privacy.
Nel documento sono invece citati senza remore gli stranieri e fra loro figurano l´ultranazionalista russo Vladimir Zhirinovsky e il suo partito, la presidente indonesiana Megawati Sukarnoputri, il figlio del presidente libanese Emile Lahoud, il Fronte per la liberazione della Palestina, nonché i governi giordano, turco, egiziano e siriano. Ma la lista francese è particolarmente fornita: nel 1988, il ministro dell´Interno, Pierre Joxe, avrebbe personalmente ricevuto un miliardo di dollari, destinato a finanziare il Partito socialista; un altro ex ministro dell´Interno, il neogollista Charles Pasqua, avrebbe ricevuto l´equivalente di 11 milioni di barili di petrolio; l´uomo d´affari Patrick Maugein, considerato vicino a Chirac, sarebbe stato ricompensato con 13 milioni di barili di greggio; le società petrolifere, in primo luogo la Total, avrebbero largamente beneficiato della generosità irachena. Accuse senza prove (in gennaio erano saltati fuori anche nomi di italiani, che avevano smentito tutto, come Roberto Formigoni, governatore lombardo), che hanno riacceso le tensioni franco-americane.
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