Da Corriere della Sera del 13/11/2004
Già l’anno prossimo 900 milioni alle famiglie, due miliardi alle imprese e 600 milioni per l’Università. Abolita l’Irap sulla ricerca e i neoassunti
Tasse, le detrazioni per i figli a 600 euro
Ecco il piano del governo: dal 2005 più bonus per chi ha bimbi piccoli. Via ai tagli nel personale della scuola
di Mario Sensini
ROMA - Due miliardi di sgravi Irap, 900 milioni per gli assegni familiari e le nuove detrazioni sui familiari a carico, 600 milioni per l’Università. Questo per il 2005, mentre dal 2006 arriveranno le tre aliquote sui redditi delle persone fisiche, il 23% fino a 23 mila euro, il 33% tra 23 mila e 33.500 euro, il 39% oltre. Con una quarta aliquota del 4% in più sui redditi oltre 100 mila euro, ma solo «eventuale». E con un beneficio fiscale complessivo per le famiglie calcolato in 5,5 miliardi nel 2006 e 7,9 per il 2007. Il piano per la riduzione delle tasse, completo delle coperture che si tradurranno in tagli piuttosto pesanti alla spesa pubblica, come ad esempio una riduzione del personale della scuola, è pronto. Ieri il ministro dell’Economia lo ha illustrato al presidente del Consiglio e poi trasmesso ai leader della maggioranza. Lunedì potrebbe tenersi un nuovo vertice politico (Siniscalco non è impegnato a Bruxelles) nel tentativo di chiudere la partita entro la fine della prossima settimana.
Per il 2005 gli interventi complessivi immaginati dal governo, che andranno soprattutto a beneficio delle imprese ammontano a 3,58 miliardi di euro. Sempreché non sia necessario stanziare altri fondi per il contratto del pubblico impiego (nel pacchetto c’erano 1,4 miliardi, ora scomparsi). Per le famiglie, dal primo gennaio prossimo, scatteranno nuove detrazioni, solo poco più alte rispetto a quelle attuali (l’aumento sarebbe inferiore ai 10 euro al mese): 600 euro per il coniuge (che scendono a 465 per i redditi oltre i 52 mila euro) e di 599 per i figli a carico (370 per chi guadagna più di 46.500 euro). Chi ha più di quattro figli, comunque, potrà sempre detrarre 599 euro a figlio, e per ogni figlio inferiore ai tre anni la detrazione sarà in ogni caso aumentata di 124 euro, 800 se portatori di handicap. Le detrazioni valgono 500 milioni per il 2005, cui si sommeranno altri 400 milioni per i nuovi assegni familiari.
La riduzione dell’Irap prevista per il 2005 vale 2 miliardi di euro, tra l’abbattimento della base imponibile relativa al costo del lavoro (con franchigia a 22 mila euro), l’abolizione della tassa sui ricercatori e i nuovi assunti e l’aumento della no tax area da 7.500 a 10 mila euro. Porterà vantaggi, ed è un’altra novità, già dal 2004 grazie al meccanismo dell’acconto. Confermato, dal 2005, l’avvio del Fondo rotativo della Cassa Depositi per i prestiti agevolati alle imprese, con una dotazione di 6 miliardi di euro.
La manovra sull’Ire, l’ex Irpef, scatterà dal gennaio 2006. Con le tre aliquote ed eventualmente una quarta se ci fossero problemi di finanza pubblica, e la trasformazione delle detrazioni in deduzioni. Il tetto è fissato a 3.200 euro per il coniuge, 2.900 per i figli (3.450 per i minori di tre anni e 3.700 se orfani di un genitore o portatori di handicap), ma le deduzioni diminuiranno progressivamente con l’aumento del reddito per esaurirsi oltre i 78 mila euro.
Lunghissimo, e pesante, l’elenco dei tagli e delle maggiori entrate necessarie per finanziare l’operazione. Dal 2005 scatterebbe il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, con in più una riduzione dell’1% l’anno dei docenti e del personale ausiliario della scuola, a partire dal 2006. Il blocco del turnover, per il 50%, varrà anche per gli enti locali. Nel 2005 alla copertura contribuiranno i 2 miliardi del condono edilizio (con il rinvio delle rate attese a fine 2004), un nuovo taglio sui consumi intermedi dei ministeri, eccetto la Difesa, di 550 milioni (1.100 nel 2006) e dei fondi della tabella C della Finanziaria (-4,5%). Ci sarà la trasformazione degli incentivi alle imprese, che si traduce in una riduzione di 500 milioni ai fondi della 488, e di 300 milioni al Fondo aree sottoutilizzate.
Altri tagli nel 2006. A cominciare dal credito d’imposta sugli investimenti al Sud (meno un miliardo), fino agli investimenti fissi lordi dell’intera amministrazione pubblica, per cui si prevede una riduzione del 25%, fatta eccezione anche qui per la Difesa (-10%). La manovra sul tavolo del governo termina nel più classico dei modi: maggiori accise sulle sigarette (500 milioni nel 2006, 1 miliardo dal 2007), nuovi introiti dai giochi (300 milioni nel 2006, 600 nel 2007), e nuove tasse. Il piano prevede infatti la «manutenzione delle imposte indirette». Imposte di registro, tasse di concessione governativa, imposte di bollo, ipotecarie e catastali aumenteranno dal 2007 per garantire all’erario almeno 1,5 miliardi in più l’anno.
Per il 2005 gli interventi complessivi immaginati dal governo, che andranno soprattutto a beneficio delle imprese ammontano a 3,58 miliardi di euro. Sempreché non sia necessario stanziare altri fondi per il contratto del pubblico impiego (nel pacchetto c’erano 1,4 miliardi, ora scomparsi). Per le famiglie, dal primo gennaio prossimo, scatteranno nuove detrazioni, solo poco più alte rispetto a quelle attuali (l’aumento sarebbe inferiore ai 10 euro al mese): 600 euro per il coniuge (che scendono a 465 per i redditi oltre i 52 mila euro) e di 599 per i figli a carico (370 per chi guadagna più di 46.500 euro). Chi ha più di quattro figli, comunque, potrà sempre detrarre 599 euro a figlio, e per ogni figlio inferiore ai tre anni la detrazione sarà in ogni caso aumentata di 124 euro, 800 se portatori di handicap. Le detrazioni valgono 500 milioni per il 2005, cui si sommeranno altri 400 milioni per i nuovi assegni familiari.
La riduzione dell’Irap prevista per il 2005 vale 2 miliardi di euro, tra l’abbattimento della base imponibile relativa al costo del lavoro (con franchigia a 22 mila euro), l’abolizione della tassa sui ricercatori e i nuovi assunti e l’aumento della no tax area da 7.500 a 10 mila euro. Porterà vantaggi, ed è un’altra novità, già dal 2004 grazie al meccanismo dell’acconto. Confermato, dal 2005, l’avvio del Fondo rotativo della Cassa Depositi per i prestiti agevolati alle imprese, con una dotazione di 6 miliardi di euro.
La manovra sull’Ire, l’ex Irpef, scatterà dal gennaio 2006. Con le tre aliquote ed eventualmente una quarta se ci fossero problemi di finanza pubblica, e la trasformazione delle detrazioni in deduzioni. Il tetto è fissato a 3.200 euro per il coniuge, 2.900 per i figli (3.450 per i minori di tre anni e 3.700 se orfani di un genitore o portatori di handicap), ma le deduzioni diminuiranno progressivamente con l’aumento del reddito per esaurirsi oltre i 78 mila euro.
Lunghissimo, e pesante, l’elenco dei tagli e delle maggiori entrate necessarie per finanziare l’operazione. Dal 2005 scatterebbe il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, con in più una riduzione dell’1% l’anno dei docenti e del personale ausiliario della scuola, a partire dal 2006. Il blocco del turnover, per il 50%, varrà anche per gli enti locali. Nel 2005 alla copertura contribuiranno i 2 miliardi del condono edilizio (con il rinvio delle rate attese a fine 2004), un nuovo taglio sui consumi intermedi dei ministeri, eccetto la Difesa, di 550 milioni (1.100 nel 2006) e dei fondi della tabella C della Finanziaria (-4,5%). Ci sarà la trasformazione degli incentivi alle imprese, che si traduce in una riduzione di 500 milioni ai fondi della 488, e di 300 milioni al Fondo aree sottoutilizzate.
Altri tagli nel 2006. A cominciare dal credito d’imposta sugli investimenti al Sud (meno un miliardo), fino agli investimenti fissi lordi dell’intera amministrazione pubblica, per cui si prevede una riduzione del 25%, fatta eccezione anche qui per la Difesa (-10%). La manovra sul tavolo del governo termina nel più classico dei modi: maggiori accise sulle sigarette (500 milioni nel 2006, 1 miliardo dal 2007), nuovi introiti dai giochi (300 milioni nel 2006, 600 nel 2007), e nuove tasse. Il piano prevede infatti la «manutenzione delle imposte indirette». Imposte di registro, tasse di concessione governativa, imposte di bollo, ipotecarie e catastali aumenteranno dal 2007 per garantire all’erario almeno 1,5 miliardi in più l’anno.
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