Da Punto Informatico del 03/02/2005
Originale su http://punto-informatico.it/p.asp?i=51393
Brevetti software verso l'oblìo?
Il boicottaggio, le proteste, le mozioni e le polemiche riscuotono i primi successi: chiesto l'azzeramento della proposta di direttiva
Roma - Arriva da Strasburgo la notizia secondo cui la Commissione Giuridica del Parlamento Europeo, in seguito a richieste, mozioni e interrogazioni, ha votato con un solo astenuto per chiedere alla Commissione Europea che l'attuale proposta di direttiva sui brevetti del software sia azzerata.
La normativa proposta, che come si ricorderà ha incontrato una opposizione fermissima in molti paesi e a tutti i livelli, ma che è appoggiata dalle multinazionali del settore, potrebbe quindi essere fermata.
Marco Rizzo, presidente della delegazione dei Comunisti italiani a Strasburgo, ha dichiarato: "Sottolineiamo con particolare soddisfazione l'odierna decisione della Commissione Giuridica di incaricare il Presidente del Parlamento Borrell di farsi portavoce della richiesta presso la Commissione che venga presentata una nuova proposta di direttiva sul software".
"Il risultato del rapporto del Parlamento uscito dalla prima lettura ci ha trovato pienamente concordi, ma è rimasto bloccato al Consiglio - ha ricordato Rizzo - Il Consiglio infatti ha rigettato la maggior parte degli emendamenti di direttiva sulle "invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici". E’ necessario che sia il nuovo Parlamento, al cui interno siedono membri piu’ motivati, proprio perché provenienti dai nuovi Paesi che non hanno avuto modo di partecipare ad un percorso condiviso di discussione e di decisione su di una normativa fondamentale come quella del software, ad esprimere un parere consapevole su di una normativa che potrebbe cambiare in meglio o in peggio il destino di tante piccole e medie imprese".
Gli stessi comunisti italiani così come i verdi ed altri si erano fatti portavoce del discontento di larghe aree della produzione di settore e delle associazioni dei diritti civili verso la proposta di direttiva.
La normativa proposta, che come si ricorderà ha incontrato una opposizione fermissima in molti paesi e a tutti i livelli, ma che è appoggiata dalle multinazionali del settore, potrebbe quindi essere fermata.
Marco Rizzo, presidente della delegazione dei Comunisti italiani a Strasburgo, ha dichiarato: "Sottolineiamo con particolare soddisfazione l'odierna decisione della Commissione Giuridica di incaricare il Presidente del Parlamento Borrell di farsi portavoce della richiesta presso la Commissione che venga presentata una nuova proposta di direttiva sul software".
"Il risultato del rapporto del Parlamento uscito dalla prima lettura ci ha trovato pienamente concordi, ma è rimasto bloccato al Consiglio - ha ricordato Rizzo - Il Consiglio infatti ha rigettato la maggior parte degli emendamenti di direttiva sulle "invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici". E’ necessario che sia il nuovo Parlamento, al cui interno siedono membri piu’ motivati, proprio perché provenienti dai nuovi Paesi che non hanno avuto modo di partecipare ad un percorso condiviso di discussione e di decisione su di una normativa fondamentale come quella del software, ad esprimere un parere consapevole su di una normativa che potrebbe cambiare in meglio o in peggio il destino di tante piccole e medie imprese".
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