Da La Repubblica del 26/03/2005

Terri, l´ultimo appello del padre "Mi ha detto: voglio vivere"

I genitori: il tempo sta finendo. Nella notte udienza straordinaria

Il quadro clinico si aggrava: è già passata una settimana da quando il tubo è stato staccato
Ieri il giudice federale di Tampa ha respinto l´ennesimo ricorso presentato dagli Schindler

di Omero Ciai

PINELLAS PARK (Florida) - Ha il volto provato di chi fa fatica a dormire, gli occhi arrossati di chi, ogni tanto, si dispera, la voce flebile di chi non ne può più di parlare. Robert Schindler getta la faccia nel grappolo dei microfoni delle tv e sussurra: «Terri è giunta alle sue ultime ore, bisogna fare qualcosa e farlo in fretta, il tempo sta per scadere». È l´ultimo appello del padre della donna che sta morendo nel Woodside Hospice di Pinellas Park dopo che il giudice federale di Tampa, James Whittemore, ha respinto l´ennesimo appello contro la sentenza, ottenuta dal marito di Terri, Michael Schiavo, che ha ordinato ai medici del nosocomio di staccare dal corpo della donna le apparecchiature che la tengono in vita da quindici anni. Qualche minuto prima di arrivare sulla porta della clinica, in una intervista alla Abc, aveva insistito sulla determinazione, sua, di sua moglie Mary, e dei loro due figli, Suzanne e Bob, di continuare a «fare di tutto per dare una chance a Terry, perché lei se la merita». Ieri sera i parenti hanno presentato un nuovo ricorso alla Corte federale di appello di Atlanta. Ma soprattutto, sono tornati alla carica con il tribunale di primo grado dopo che il padre di Terri ha annunciato di averla sentita dire «Voglio vivere». Un ricorso che ha costretto la corte a decidere di riunirsi d´urgenza nella notte.

Per convincere il giudice Whittemore a togliere la tutela di Terri al marito e consegnarla ai suoi genitori, gli attivisti dei movimenti "pro-life", che finanziano la campagna «per salvare Terri» e pagano le spese legali, avevano consegnato un referto medico del neurologo William Chesire dove si sostiene che la donna «ha un basso livello di coscienza» e non sarebbe quindi nello stato vegetativo irreversibile che ha motivato le sentenze a favore del marito. Il problema è che Chesire è un militante dei gruppi ultrareligiosi, vuole convertire al cristianesimo tutti gli ebrei e non è preso molto sul serio dalla comunità scientifica americana. Fatto sta che Whittemore c´ha pensato su appena una notte. Giovedì sera ha ascoltato le motivazioni dei "pro-life", venerdì mattina all´alba le ha respinte.

Nel bene e nel male, comunque, la discussione è tutta qui. Le condizioni nelle quali si trova Terri Schiavo consentono di presagire un giorno un "risveglio"? Assolutamente no, hanno detto tutti i dottori che l´hanno visitata. A causa dell´infarto che la colpì nel 1990 il suo cervello è stato senza sangue per più di otto minuti, non ha più la corteccia cerebrale. Insomma, dicono, «non è in coma, il suo cervello non c´è più». Contro questa tesi lottano i genitori.

Poi ci sono i testimoni a favore del marito, quelli che sostengono, come Michael Schiavo, di ricordare che Terri era a favore dell´eutanasia, che non avrebbe voluto sopravvivere incosciente e intubata. Così, ieri, dopo l´ultima sentenza la vicenda sembra davvero definitivamente chiusa. La donna, hanno detto i genitori, mostra i primi segni di disidratazione. Ha la lingua e le labbra secche. Il parere dei medici è che, senza l´alimentazione forzata, possa sopravvivere tra i dieci e i quindici giorni al massimo. Una settimana è già trascorsa ma le prossime ore potrebbero diventare drammatiche. Davanti alla clinica sono già comparsi cartelli contro Jeb Bush, il governatore dello Stato, reo - secondo gli evangelici - di non intervenire contro le sentenze dei giudici. Due svastiche sono state aggiunte a un manifesto elettorale di Jeb. L´idea dei campi di sterminio è ricorrente. L´ha usata il fratello minore di Terri, Bob, affermando che l´agonia della sorella assomiglia a quella degli ebrei nei lager nazisti. E lungo la strada che porta alla clinica adesso ci sono le fotografie dell´ingresso di Auschwitz con su scritto "Woodside Hospice", il nome del nosocomio di Pinellas Park.

Tra i militanti ultraconservatori dei movimenti evangelici e cattolici, accampati qui ormai da un paio di settimane, si diffondono le idee più strampalate. Qualcuno sostiene che il governatore, «un uomo senza attributi» - dicono - potrebbe mandare gli agenti della Contea, sequestrare Terri e portarla in un altro ospedale. Bob, il fratello, li arringa, affermando che se non fosse per quel maledetto marito, sua sorella starebbe benissimo. Che, se gli avesse comprato una sedia a rotelle, potrebbero anche portarla al cinema. Così, nel meraviglioso mondo degli evangelici, l´illusione di quelle ciglia che si aprono e si chiudono alimenta la loro rabbia e anche la preoccupazione delle autorità. L´ufficio del giudice Whittemore è stato evacuato per una minaccia di bomba. Un uomo arrivato dall´Illinois è stato arrestato a Seminole, non lontano da Tampa, mentre cercava di rubare una pistola in un negozio di armi. «Voglio salvare Terri», ha detto mentre l´ammanettavano.

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