Da Corriere della Sera del 29/07/2005

La Moratti, le Poste, i libri e il conflitto d’interessi

di Gian Antonio Stella

Caro Direttore, ho letto con sorpresa e grande amarezza l'articolo a firma Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 27 luglio. Voglio pertanto chiarire direttamente ai lettori, che hanno il diritto di essere correttamente informati, lo spirito del Protocollo d'intesa siglato con Poste Italiane, attraverso il quale abbiamo attivato un servizio gratuito di consegna a domicilio dei libri di testo per le famiglie che intendano liberamente usufruirne.

Si tratta di un'iniziativa di grande utilità sociale, con la quale si contribuisce ad alleggerire i disagi di centinaia di migliaia di genitori, costretti spesso a lunghe code in libreria per acquistare e prenotare testi che talvolta non trovano. E' un'iniziativa che si inserisce in una precisa politica del Ministero tesa al contenimento dei costi dei libri - tra i più alti a livello europeo - che pesano sempre più sul bilancio delle famiglie economicamente disagiate già fortemente penalizzate dal carovita. Ricordo al proposito che da tre anni abbiamo congelato il tetto di spesa per i libri di testo e che ogni anno eroghiamo un contributo di 103 milioni di euro per l'acquisto dei libri da parte delle famiglie meno abbienti.

Richiamo alcuni punti del protocollo siglato con Poste Italiane, che è finalizzato, ribadisco, ad assicurare alle famiglie un servizio più pratico, sicuro ed economicamente conveniente. Anzitutto esso non comporta alcun obbligo né onere finanziario a carico del Ministero e non genera alcuna situazione di esclusiva a vantaggio di Poste Italiane. In altre parole, qualora altri soggetti offrissero analoghi servizi, l'Amministrazione è disponibile a sottoscrivere nuovi protocolli d'intesa. Inoltre sottolineo che, nel rispetto del principio dell'autonomia, spetta esclusivamente alle singole scuole aderire all'iniziativa. Le famiglie successivamente saranno a loro volta libere di usufruire del servizio. I primi riscontri evidenziano un rilevante interesse: finora ha aderito il 20 per cento delle scuole.

Per quanto riguarda l'accordo intercorso tra Poste Italiane e una società terza per l'acquisto dei libri, va precisato che il Protocollo d'intesa non prevede assolutamente le modalità organizzative ed i soggetti che le attueranno, che sono di totale e autonoma responsabilità di Poste Italiane.

Con riferimento infine alle critiche e alle comprensibili preoccupazioni degli operatori della filiera libraria, stiamo avviando in questi giorni con loro momenti di consultazione: sono convinta che da questo confronto possano nascere nuove idee e nuove iniziative che consentano di conciliare le esigenze delle famiglie e degli studenti con quelle degli operatori.

Vorrei ricordare infine all'articolista che anche questa iniziativa, come tutte le altre adottate in questi anni, è all'insegna della massima trasparenza. E che non sono al servizio di nessuno in particolare, bensì del mio Paese, nel pieno rispetto del giuramento fatto nelle mani del Capo dello Stato di «osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione».


Letizia Moratti, Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

* * *

Egregio Direttore,

in merito all'articolo pubblicato sul Corriere della Sera di oggi, di Gian Antonio Stella, con il titolo «I libri scolastici in conflitto d'interessi» ritengo utile precisare quanto segue.

Poste Italiane e Ministero della Istruzione Università e Ricerca hanno siglato nei giorni scorsi un accordo per consentire alle famiglie italiane di acquistare i libri di testo della scuole medie e delle scuole superiori prenotandoli con un telefonata o attraverso il sito di Poste Italiane.

Poste Italiane recapiterà a casa i libri prenotati che saranno pagati contrassegno o con carta di credito sul sito, senza alcun onere aggiuntivo per le famiglie. Il servizio viene fornito solo agli studenti delle scuole che aderiscono a questa iniziativa.

L'operatività dell'accordo prevede che uno o più operatori gestiscano con le case editrici le prenotazioni ricevute da Poste Italiane remunerando Poste Italiane per la raccolta delle prenotazioni e per il recapito.

Anche le condizioni generali del servizio pubblicate sul sito www.poste.it dicono in modo esplicito: «sulla base del protocollo d'intesa Poste Italiane - Miur, Poste Italiane si pone quale collegamento tra le stesse famiglie e le società specializzate nella distribuzione dei libri scolastici che intendono aderire all'iniziativa».

Il servizio è quindi aperto ad ogni operatore del settore (società di vendita di libri online, distributore, libraio) a parità di oneri e di condizioni. Con Mondo Libri (di cui Bol è una divisione operativa) Poste Italiane ha avviato una sperimentazione.

Rimanendo a Sua disposizione per qualunque chiarimento, Le invio i miei più cordiali saluti.


Direttore Poste Italiane

* * *

Che Letizia Moratti prenda le distanze dalle Poste precisando che «il Protocollo d’intesa non prevede assolutamente le modalità organizzative ed i soggetti che le attueranno, che sono di totale e autonoma responsabilità di Poste Italiane» da una parte rassicura e dall’altra sconcerta. Rassicura perché conferma che lo stesso Ministro si rende conto dell’«anomalia» di avere affidato un servizio come la distribuzione dei libri scolastici (un affare potenziale da 400 milioni di euro e se la risposta è già al 20% siamo a 80 milioni: sedici volte il fatturato dell'azienda benedetta dall'accordo) a una società della Mondadori, cioè di proprietà del Presidente del Consiglio. Sconcerta perché, visto l’ammontare del businness e visti i precedenti conflitti d’interesse, ci saremmo aspettati che un ministro accorto ci mettesse il naso pretendendo almeno la gara d’appalto.

Quanto alle Poste, la precisazione aggiunge peggio al peggio. Proprio le «Condizioni Generali del servizio di vendita e consegna mediante servizio postale dei libri adottati dagli Istituti scolastici per l’anno 2005/2006» (ormai è inutile che vengano cancellate dal sito: è già tutto copiato) dimostrano che non si tratta affatto di una iniziativa aperta a tutti gli editori e tutti i distributori.

Citando il «Decreto Legislativo 22 maggio 1999 n. 185 che regola i contratti di fornitura di beni o servizi», le Poste precisano infatti che per "Prestatore del servizio" si intendono le stesse Poste tramite una società propria (Consorzio Poste Contact) e «Mondolibri S.p.A.-Divisione Bol». E’ Bol che nel caso il cliente non perfezioni l’ordine «provvede a restituire l’anticipo». E’ Bol che in caso di «discordanza tra il prezzo indicato al Cliente in fase d’Ordine e quello indicato in copertina» deve restituire i soldi avuti in più «tramite postagiro, bonifico o assegno vidimato emesso da Bol». E’ Bol l’intestatario indicato per i pagamenti online «tramite il sito internet www.poste.it». Dove sono questi fantomatici altri operatori? Se l’iniziativa è così buona come dice la Moratti, come mai non sono stati avvertiti manco con una telefonata? Dovevano venirlo a sapere dall’interrogazione del senatore Passigli e dal Corriere ? Cosa succederebbe, se un accordo così fosse fatto all’estero?

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