Da La Repubblica del 05/12/2005

Se l'Fbi rompe i silenzi romani

I servizi offrono un dossier ma è troppo tardi

di Carlo Bonini, Giuseppe D'Avanzo

UNA LETTERA del direttore dell'Fbi del 20 luglio scorso è stato lo scudo agitato dal governo e dal Sismi per proteggersi dalle domande del «Nigergate». L'Fbi dava atto che l'indagine sull'origine dei falsi documenti dello yellowcake doveva «ritenersi chiusa per quanto concerne il coinvolgimento dell'Italia». Il governo archiviava così il caso.

Ora che a Washington riprende fiato l'inchiesta, Palazzo Chigi ammutolisce, preoccupato anche dalle parole del segretario di Stato americano Condoleezza Rice, che ricorda agli alleati come ogni mossa degli Stati Uniti in Europa sia stata autorizzata dai governi nazionali. Il Sismi, dal suo canto, fa di necessità virtù. Si precipita a dirsi «compiaciuto» della riapertura dell'inchiesta e annuncia la sua collaborazione con il Bureau. Azzarda addirittura l'approdo dell'indagine: «E' già disponibile una mole di riscontri puntuali che condurranno all'esatta identificazione e attribuzione di specifiche responsabilità di personaggi di varia nazionalità, non esclusi cittadini statunitensi».

C'è troppa fretta nella mossa. E' corretto dire che l'indagine sarà un lavoro congiunto Sismi-Fbi? Se si rivolge la domanda all'Edgar Hoover building a Washington, Richard Kolko, portavoce del Bureau, dice: «Come riferito da funzionari del governo americano, stiamo parlando di un'indagine in corso e sarebbe inappropriato per l'Fbi discuterne». Forse, senza esagerare, si può dire che il termine scelto dal Bureau, «inappropriato», svela la mossa infantile del Sismi: non sarà il Sismi a collaborare con l'Fbi al caso. Ancora non è possibile in Italia che, alla luce del sole, agenti segreti dell'intelligence nazionale «invitino» cittadini italiani in «appartamenti coperti» o uffici dello Stato per consentire all'Fbi di interrogarli. La collaborazione giudiziaria ha le sue regole. Il Bureau potrà fare due cose. Chiedere una rogatoria al nostro ministero di giustizia indicando quali attività intende svolgere nel nostro territorio, quali testimoni intende ascoltare. Oppure, chiedere la cooperazione della nostra polizia giudiziaria (carabinieri, guardia di finanza, polizia di stato) che potrà a quel punto muoversi con l'autorizzazione del Viminale.

Vediamo, ora, quali sono i protagonisti istituzionali di questa nuova indagine.


SISMI. La nostra intelligence, dunque, sta preparando un «voluminoso dossier» che dovrebbe accusare i francesi di essere i burattinai di Rocco Martino, il vendifumo che dissemina i falsi nell'autunno del 2001. La Ditta di Nicolò Pollari ha finora sollevato un gran polverone, dicendosi «impegnata in attività febbrili» (a 4 anni dai fatti e a 2 anni e mezzo dalla scoperta del falso), ma non ha ancora chiarito le sue mosse su un periodo molto preciso. La questione la si può riassumere in queste domande. Che cosa ha fatto il Sismi tra l'ottobre del 2001 e il marzo del 2003? Rocco Martino, in contatto con una fonte del Sismi nell'ambasciata nigerina di Roma e con un colonnello del Sismi, si agita molto. La ditta di Pollari si accorge dei traffici dei tre? Quando? E avvisa l'alleato americano dell'infondatezza dei documenti che i tre distribuiscono?

A queste domande non c'è stata ancora risposta. Solo informalmente, con informazioni anonime diffuse ai giornali, il Sismi fa sapere che la responsabilità è tutta francese. E' indubbio che anche i francesi siano al proscenio di questo spettacolo.


FRANCIA. Alain Chouet, ex numero due della Dgse, il controspionaggio francese, svela a «Repubblica» che la Cia è già in possesso dei falsi nell'estate del 2002. In quegli stessi giorni la sua direzione, il "Service de renseignement de sécurité", il Dipartimento Sicurezza e Intelligence, incontra «per la prima volta» Rocco Martino e fa presto a scoprire che le carte che vuole vendere sono le stesse nelle mani di Washington e sono aria fritta. Questo non significa che Rocco Martino non abbia avuto, prima dell'estate 2002, rapporti con i francesi. E' abbastanza noto che il vendifumo, nato in Calabria, domiciliato a Formello, residente in Lussemburgo, vendesse di tanto in tanto informazioni diplomatiche al ministero degli esteri francese ("Repubblica" ha dato conto di questi rapporti e della ricostruzione che ne ha fatto Pollari, già il 24 ottobre scorso). Le notizie che Rocco Martino fornisce ai francesi sono soprattutto «di area balcanica». Informazioni del tipo: chi arriva a Roma da Belgrado, e perché, e chi incontrerà, e dove. Fonti di intelligence francese ammettono senza difficoltà la circostanza. Aggiungono che la Francia non era il solo cliente di Rocco. Che il vendifumo «non riceveva stipendi fissi» dal Quai d'Orsay, ma, «rimborsi spese e, raramente, compensi per singole prestazioni». Senza dubbio, nel capitolo francese della storia, Chouet ha qualche vantaggio. Ha fornito una pubblica e personale ricostruzione dei fatti. Ha offerto a chi ne vorrà sapere di più, come l'Fbi, qualche possibile riscontro indipendente. Egli dice che, nell'estate del 2002, la Dgse avvertì Langley della truffa. Aggiunge che Rocco Martino offrì il dossier farlocco anche ai tedeschi e assicura che fu la Dgse a svelare all'intelligence di Berlino (Bnd) la natura truffaldina di quelle carte. Sarà un gioco da ragazzi per i "segugi" dell'Fbi accertare con i tedeschi se Chouet dice la verità o mente. Se i ricordi del francese sono esatti, si avrà una doppia conferma che francesi e tedeschi sapevano, già nell'estate del 2002, che un italiano andava in giro con dei falsi documenti. «In ogni caso - racconta a Repubblica una fonte dell'intelligence francese - la Dgse è venuta a capo, in colloqui con Martino che si sono protratti fino al 2004, delle sue relazioni, di chi lo aveva mandato in giro con quel dossier, e perché». Anche questo sarà un paragrafo interessante per l'Fbi, se mai la Dgse, come il Sismi, volesse rendere note le informazioni contenute nel proprio dossier. In ogni caso, è giunto il tempo che anche Quai d'Orsay dica pubblicamente la sua. Saranno informazioni utili per la magistratura italiana, terzo protagonista di questo nuovo capitolo della storia.


PROCURA DI ROMA. Come si sa, l'ufficio del pubblico ministero ha archiviato un'inchiesta per falso. Rocco Martino, «la Signora» e il già colonnello del Sismi Antonio Nucera sarebbero stati abbindolati abilmente da un funzionario dell'ambasciata nigerina, Zakaria Yaou Maiga, che «fabbrica i falsi» ma, protetto dall'immunità diplomatica, non può essere perseguito. Purtroppo, al momento, il fascicolo dell'inchiesta, per un evidente disguido, è da qualche settimana «introvabile» a palazzo di giustizia. Come, per un altro accidentale disguido, non si riesce a venire a capo del nome del giudice delle indagini preliminari che ha firmato l'archiviazione (naturalmente, si spera che la cosa venga chiarita nelle prossime ore).

Ora il Sismi fa sapere, attraverso i giornali, che invierà alla Procura di Roma il «voluminoso dossier» sulle responsabilità francesi dei movimenti di Rocco Martino e sul ruolo di «quei soggetti che hanno tentato, senza successo, di accreditare responsabilità in danno del nostro Paese» (sarebbero ex agenti Cia e giornalisti americani). L'iniziativa lascia perplessa la Procura. Si dubita che l'intelligence si risolva a fare questa mossa, ragionano fonti della Procura. Questo passo dovrebbe ipotizzare un reato molto grave (spionaggio) commesso da cittadini italiani, in collaborazione con governi o cittadini stranieri, in danno «della sicurezza dello Stato o comunque del suo interesse politico, interno e internazionale» (articolo 257 codice penale). Ma il presupposto del reato è che ci sia stata «una diffusione di notizie che dovevano rimanere segrete e in possesso del nostro Paese». Quindi, si ipotizzerebbe una collaborazione tra un governo e/o cittadini stranieri, Rocco Martino e «talpe», diciamo così, interne al nostro servizio segreto. Con un accenno divertito, alla Procura di Roma sostengono: «Davvero pensate che il Sismi abbia l'interesse a mettere il coperchio della pentola nelle mani della magistratura?». Malignità a parte, resta la domanda che fin dall'inizio di questa storia non trova risposta: da chi Rocco Martino ha preso i documenti? Evocare il povero funzionario nigerino o la Signora, a questo punto della storia, offende anche il più credulone. Forse può accontentare soltanto l'ultimo protagonista: il Comitato parlamentare di controllo sui servizi (Copaco).


COPACO. Avrebbe potuto essere uno dei protagonisti della storia. Sarebbe stato un dovere istituzionale (controlla l'attività dell'intelligence). Ma vi ha rinunciato, subito e in gran fretta. Lasciandosi così scavalcare, improvvidamente, dalla Commissione del Senato Usa, dall'Fbi e addirittura dal Sismi che, come svelano ai giornali fonti anonime dell'intelligence, non invierà a Palazzo San Macuto il «voluminoso dossier» in gestazione a Forte Braschi. Non tiene quindi molto conto parlare, ora, di quel che faranno i protettori del governo (Cicchitto e Gasparri) e gli inconcludenti e timidissimi rappresentanti dell'opposizione (Bianco, Brutti e Malabarba).

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Un ex dirigente svela chi accreditò la montatura sulle armi di Saddam. Fu l'intelligence di Roma a fornire il rapporto che "accusava" l'Iraq
Nigergate, la Cia conferma "C'è il Sismi dietro quelle carte"
di Carlo Bonini su La Repubblica del 25/04/2006
Gli 007 italiani: «Così si potrà scoprire chi ha tentato di incolpare Roma»
Falso dossier uranio, l’Fbi riapre il Nigergate
Le indagini puntano su gruppi di esiliati iracheni che avrebbero costruito la pista dell’acquisto di materiale da parte di Saddam
di Ennio Caretto su Corriere della Sera del 04/12/2005
Alain Chouet, ex numero 2 dei servizi segreti transalpini racconta il ruolo di Parigi nell'affare del falso traffico di uranio
Nigergate, lo 007 francese che smonta la tesi del Sismi
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0