Da Punto Informatico del 14/12/2005
Originale su http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=56806

Patriot Act II, nessuno sconto per Internet

Il pacchetto di leggi speciali varato negli USA dopo l'11 settembre sta per scadere. L'amministrazione Bush è decisa a rinnovarlo senza abrogare le attuali limitazioni alle libertà che colpiscono gli utenti. Le intercettazioni? Un male necessario

di Tommaso Lombardi

Washington (USA) - La cappa di controllo totale abbattutasi sulle risorse digitali online, innalzata nel 2001 dal Patriot Act ed apertamente denunciata da molti difensori dei diritti civili, è prossima ad estendersi fino al 2010. Una eventualità che sta sollevando un putiferio: quando fu approvata la normativa, infatti, molti parlamentari decisero di appoggiarla alla sola condizione che entro la fine del 2005 venisse rivista, corretta, modificata e limitata.

Il motivo è evidente: i 16 articoli della legge che conferiscono poteri eccezionali alle forze dell'ordine ed al governo sul traffico Internet, sono ormai prossimi alla loro scadenza, prevista per il prossimo 31 dicembre. L'attesa di questo appuntamento ha scatenato duri scontri politici, spaccando in due il Senato.

Le norme in questione riguardano la possibilità di installare sistemi d'intercettazione presso ISP ed operatori telefonici senza che l'FBI, la polizia federale, debba ottenere particolari permessi giuridici. Altre sezioni del Patriot Act, come ad esempio la 215, permettono alle forze dell'ordine di utilizzare la cosiddetta National Security Doctrine, la priorità della sicurezza nazionale, per ottenere informazioni sensibili da qualsiasi azienda o privato che opera nel trattamento dei dati personali. Non solo: all'azienda o al singolo dipendente contattato dalle forze dell'ordine può essere imposto il silenzio assoluto su qualsiasi richiesta effettuata.

L'amministrazione Bush è intenzionata a prorogare il pacchetto di leggi antiterrorismo senza apportare alcuna modifica in materia di controllo delle telecomunicazioni e delle risorse digitali. Il procuratore generale degli Stati Uniti, Alberto Gonzales, ha anzi inviato un messaggio alle Camere per consigliare di "approvare al più presto" il Patriot Act così com'è - una posizione caldeggiata con vigore dalla maggioranza repubblicana.

L'opposizione del Partito Democratico è guidata dal senatore Leahy, noto per aver creato una controversa e durissima legge antipirateria. Leahy fa parte di quella che Declan McCullagh, esperto di politica statunitense, chiama "la banda dei sei": un gruppo di senatori che ha minacciato di "far saltare l'approvazione di una legge tanto errata come l'attuale Patriot Act", con espliciti riferimenti alle ripercussioni tecnologiche di un'eventuale proroga in pleno, senza alcuna modifica.

I portavoce di EPIC, storica associazione impegnata nella difesa della privacy, sono pessimisti riguardo al futuro del Patriot Act II e temono che l'amministrazione Bush "autorizzerà nuovamente questo tipo di legge" nonostante "sia afflitta da gravi problemi strutturali e, alla luce dei fatti, attualmente inaccettabile sotto il nostro punto di vista". Il rischio che i poteri speciali temporanei diventino permanenti è ora del tutto concreto.

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