Da SwissInfo del 07/12/2005
Originale su http://www.swissinfo.org/sit/swissinfo.html?siteSect=143&sid=62977...
Italia: Cassazione annulla assoluzione boss per omicidio La Torre
ROMA - La Corte di Cassazione italiana ha annullato con rinvio l'assoluzione del boss mafioso Antonino Geraci (87 anni) per l'omicidio del segretario siciliano del PCI, Pio La Torre, assassinato da Cosa Nostra il 30 aprile 1982 insieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo. L'omicidio la Torre fa parte dei cosiddetti "delitti eccellenti" decisi dai capoclan mafiosi per eliminare i politici più scomodi.
Con questa decisione la Suprema Corte italiana ha ribaltato il verdetto assolutorio emesso, lo scorso 18 maggio, dalla Corte di Assise di Appello di Palermo. In primo grado, invece, Geraci fu condannato - il cinque luglio 2004 - con il carcere a vita.
Il filone principale del processo La Torre, iniziato a Palermo nel 1992, si è concluso in Cassazione nel 1999 con la condanna dei boss Michele Greco, Totò Riina, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca e Pippo Calò riconosciuti colpevoli di essere i mandanti del delitto.
La posizione di Geraci venne stralciata perché i giudici di merito dimenticarono di inserire il suo nome tra quello dei condannati, così ci fu un nuovo processo a suo carico che - in seguito all'applicazione di un recente orientamento della Cassazzione che sconfessava il cosiddetto "teorema Buscetta" - si concluse con la proclamazione dell'estraneità di Geraci alla riunione durante la quale la "Cupola" deliberò di uccidere La Torre.
Adesso la Corte di Assise di Appello di Palermo dovrà rivedere la posizione di Antonino Geraci e giudicarne la colpevolezza per il solo fatto della sua appartenenza al vertice di Cosa Nostra, indipendentemente dalla sua presenza alla riunione nella quale Riina, Brusca e Provenzano decisero di eliminare La Torre, padre della legge sulla confisca dei patrimoni mafiosi.
L'annullamento dell'assoluzione di Geraci era stata chiesta anche da Elisabetta Cesqui, sostituto procuratore generale della Cassazione.
Nell'udienza a Piazza Cavour si sono costituiti parte civile i DS e Rosa Casanova, vedova di Di Salvo. I familiari di La Torre hanno - da sempre - scelto di far costituire parte civile solo il Partito Comunista, nel quale militava il loro congiunto.
Con questa decisione la Suprema Corte italiana ha ribaltato il verdetto assolutorio emesso, lo scorso 18 maggio, dalla Corte di Assise di Appello di Palermo. In primo grado, invece, Geraci fu condannato - il cinque luglio 2004 - con il carcere a vita.
Il filone principale del processo La Torre, iniziato a Palermo nel 1992, si è concluso in Cassazione nel 1999 con la condanna dei boss Michele Greco, Totò Riina, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca e Pippo Calò riconosciuti colpevoli di essere i mandanti del delitto.
La posizione di Geraci venne stralciata perché i giudici di merito dimenticarono di inserire il suo nome tra quello dei condannati, così ci fu un nuovo processo a suo carico che - in seguito all'applicazione di un recente orientamento della Cassazzione che sconfessava il cosiddetto "teorema Buscetta" - si concluse con la proclamazione dell'estraneità di Geraci alla riunione durante la quale la "Cupola" deliberò di uccidere La Torre.
Adesso la Corte di Assise di Appello di Palermo dovrà rivedere la posizione di Antonino Geraci e giudicarne la colpevolezza per il solo fatto della sua appartenenza al vertice di Cosa Nostra, indipendentemente dalla sua presenza alla riunione nella quale Riina, Brusca e Provenzano decisero di eliminare La Torre, padre della legge sulla confisca dei patrimoni mafiosi.
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