Da War News del 31/12/2005
Originale su http://www.warnews.it/index.php/content/view/2056/33/
Colombia: 29 soldati uccisi in un attacco delle FARC
di Clara Capelli
Il 27 dicembre un gruppo di 300 ribelli delle FARC ha attaccato un campo di 80 soldati dell’esercito colombiano che stavano proteggendo dei lavoratori incaricati dal governo di sradicare una piantagione di coca. Ventinove morti e sei feriti, lo scontro più sanguinoso dall’insediamento di Uribe alla presidenza nel 2002.
L’attacco ha avuto luogo nei pressi del Parco Nazionale della Sierra Macarena, a sud-est di Bogotà. L’area è disseminata di mine antiuomo, il che ha ostacolato l’arrivo dei soccorsi per i soldati messi in difficoltà dalla schiacciante superiorità numerica dei guerriglieri.
L’azione delle FARC si spiega con la vitale importanza che la zona ha per queste. Statistiche del governo stimano che dal 2003 circa 4000 ettari di terra sono stati destinati alla coltivazione di coca, il cui traffico è - insieme ai sequestri - la principale fonte di finanziamento del gruppo ribelle. E lo sradicamento delle piantagioni attuato dal governo rappresenta un pericolo per i suoi guadagni.
La distruzione delle colture di coca viene solitamente effettuata per via aerea (si tratta delle cosiddette 'fumigazioni'), ma in questa zona ciò non è possibile per la vicinanza con la riserva della Sierra ma carena. Lo sradicamento avviene dunque a mano, esponendone i responsabili alla violenza dei ribelli.
"Siamo profondamente addolorati" ha dichiarato il presidente Uribe alla notizia dell’accaduto, secondo quanto riporta Associated Press. Ma il giorno successivo si è affrettato ad assicurare che il governo porterà avanti il programma di distruzione delle colture di coca, precisando che le operazioni nel parco della Sierra Macarena riprenderanno il 20 gennaio.
L’attacco ha avuto luogo nei pressi del Parco Nazionale della Sierra Macarena, a sud-est di Bogotà. L’area è disseminata di mine antiuomo, il che ha ostacolato l’arrivo dei soccorsi per i soldati messi in difficoltà dalla schiacciante superiorità numerica dei guerriglieri.
L’azione delle FARC si spiega con la vitale importanza che la zona ha per queste. Statistiche del governo stimano che dal 2003 circa 4000 ettari di terra sono stati destinati alla coltivazione di coca, il cui traffico è - insieme ai sequestri - la principale fonte di finanziamento del gruppo ribelle. E lo sradicamento delle piantagioni attuato dal governo rappresenta un pericolo per i suoi guadagni.
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