Da La Repubblica del 28/11/2005
Polemica dopo l'annuncio di Berlusconi contestato dalla sinistra come propagandistico
"Duecento terroristi arrestati" Palazzo Chigi insiste: è verità
Ma conteggia anche gli scarcerati e gli assolti
di Claudia Fusani
ROMA - Numeri «veri e pubblici» che chiunque può leggere sul sito del ministero dell'Interno. Palazzo Chigi risponde con un lungo comunicato al «tentativo dell'opposizione di mettere in dubbio le affermazioni del presidente Berlusconi in tema di sicurezza» che sabato alla riunione del "Motore Azzurro" ha ricordato che dal 2001 a oggi questo governo «ha arrestato 203 terroristi e debellato le Brigate Rosse». Nel comunicato vengono citati i passaggi della Relazione annuale sulla sicurezza presentata a ferragosto dal ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu. Ma mentre i due poli continuano a scambiarsi accuse («indegna gazzarra della sinistra» dice il sottosegretario Paolo Bonaiuti; «falso, si vergogni» aveva detto Enzo Bianco della Margherita), Palazzo Chigi invece di dare una mano finisce per ripetere lo stesso errore. Nella Relazione di Pisanu, infatti, si legge che dal 2001 a oggi «l'azione di contrasto delle forze dell'ordine al terrorismo internazionale ha portato all'arresto di 203 persone». Questo dato nelle parole del premier diventa «l'arresto di 203 terroristi internazionali». La differenza non è questione da azzeccagarbugli, ma è sostanziale. Ed è la stessa che passa tra l'arresto e una condanna, tra un'ipotesi di reato formulata da un poliziotto o un carabiniere e talvolta avallata da un pm o da un gip e la condanna decisa da uno o più giudici. Tra un sospetto e la certezza giudiziaria, la stessa che ci fa dire che fino a sentenza definitiva siamo tutti indagati ma non colpevoli .
Così il premier, raccontando gli indubbi successi degli apparati della sicurezza sul fronte del terrorismo internazionale e interno ma anche nella lotta alla criminalità, ha raccontato un pezzetto della storia e si è dimenticato il resto. Di quelle 203 persone arrestate con l'accusa di terrorismo internazionale dal 2001, infatti, solo tre sono state condannate per terrorismo internazionale. Molti sono stati assolti, decine sono stati condannati per altri reati.
Ignorando l'equivoco, la Cdl fa quadrato con il suo premier. Il ministro delle Riforme, il leghista Roberto Calderoli chiede alla sinistra «se è irritata o imbarazzata dai numeri che dimostrano il successo del governo». Il ministro Mario Landolfi (An) riconosce «al governo successi importanti nella lotta alla criminalità e al terrorismo». E il sottosegretario all'Interno Michele Saponara (Fi) ricorda che «gli sforzi della magistratura, i sacrifici delle forze dell'ordine e le iniziative decise dal governo per migliorare la sicurezza non possono essere distorti per volgari scopi di propaganda politica».
Così il premier, raccontando gli indubbi successi degli apparati della sicurezza sul fronte del terrorismo internazionale e interno ma anche nella lotta alla criminalità, ha raccontato un pezzetto della storia e si è dimenticato il resto. Di quelle 203 persone arrestate con l'accusa di terrorismo internazionale dal 2001, infatti, solo tre sono state condannate per terrorismo internazionale. Molti sono stati assolti, decine sono stati condannati per altri reati.
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