Da Punto Informatico del 28/06/2006
Originale su http://www.punto-informatico.it/p.aspx?id=1544687
USA, ISP contro la pedopornografia
AOL, Yahoo, Microsoft, Earthlink ed United Online hanno creato un sistema integrato per la prevenzione e la lotta alla pedopornografia. Un progetto da un milione di dollari
di Tommaso Lombardi
New York (USA) - La lotta all'abuso pedofilo su Internet coinvolge formalmente i grandi provider americani: AOL, MSN, Earthlink e United Online hanno dato vita alla più grande alleanza anti-pedoporno dell'industria ICT.
L'iniziativa, del costo di un milione di dollari, prevede lo sviluppo di un sistema telematico per il tracking di immagini sospette e per intercettare il traffico di pedopornografia via posta elettronica.
È possibile che il sistema coinvolga i numerosi utenti dei servizi di comunicazione offerti dalle aziende coinvolte: viene immediatamente da pensare ad Hotmail così come a Yahoo! Mail, utilizzati da moltissime persone in tutto il mondo per lo scambio di file e messaggi testuali. Il progetto gode del benestare dell'amministrazione statunitense: Alberto Gonzales, procuratore generale degli Stati Uniti, aveva recentemente domandato agli ISP maggiore impegno contro la piaga della pornografia infantile.
Contemporaneamente al lancio dell'iniziativa, comunicata attraverso le maggiori agenzie stampa mondiali, il Parlamento federale di Washington ha varato una nuova legge che introduce l'obbligo di conservare più a lungo i dati sull'uso di Internet da parte degli utenti, la cosiddetta "data retention", già in vigore in Europa.
Il database di immagini verrà integrato con le foto segnaletiche fornite dall'ufficio governativo che si occupa dei bambini scomparsi e rapiti. Attraverso un sistema di hashing, le immagini che transiteranno attraverso i server degli ISP dell'alleanza antipedofilia verranno comparate con quelle dei bambini spariti, nel tentativo di fornire uno strumento in più alle forze dell'ordine.
La tecnologia verrà sviluppata a partire dal mese prossimo ed i portavoce delle aziende assicurano: "La privacy degli utenti sarà garantita ad ogni costo". Una dichiarazione importante, a cui però non è seguita alcuna spiegazione sul come questo obiettivo verrà perseguito.
Ad ogni modo autorità come Interpol, l'ente internazionale che spesso si occupa dei casi di pedopornografia via Internet, potranno ottenere accesso ai log delle aziende solo ottenendo una apposita autorizzazione firmata da magistrati federali.
L'iniziativa, del costo di un milione di dollari, prevede lo sviluppo di un sistema telematico per il tracking di immagini sospette e per intercettare il traffico di pedopornografia via posta elettronica.
È possibile che il sistema coinvolga i numerosi utenti dei servizi di comunicazione offerti dalle aziende coinvolte: viene immediatamente da pensare ad Hotmail così come a Yahoo! Mail, utilizzati da moltissime persone in tutto il mondo per lo scambio di file e messaggi testuali. Il progetto gode del benestare dell'amministrazione statunitense: Alberto Gonzales, procuratore generale degli Stati Uniti, aveva recentemente domandato agli ISP maggiore impegno contro la piaga della pornografia infantile.
Contemporaneamente al lancio dell'iniziativa, comunicata attraverso le maggiori agenzie stampa mondiali, il Parlamento federale di Washington ha varato una nuova legge che introduce l'obbligo di conservare più a lungo i dati sull'uso di Internet da parte degli utenti, la cosiddetta "data retention", già in vigore in Europa.
Il database di immagini verrà integrato con le foto segnaletiche fornite dall'ufficio governativo che si occupa dei bambini scomparsi e rapiti. Attraverso un sistema di hashing, le immagini che transiteranno attraverso i server degli ISP dell'alleanza antipedofilia verranno comparate con quelle dei bambini spariti, nel tentativo di fornire uno strumento in più alle forze dell'ordine.
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