Il libro dell'economia partecipativa
Edito da Net Edizioni, 2006
381 pagine, € 10,00
ISBN 885152291X
di Michael Albert
Quarta di copertina
Dopo il trionfo planetario del neoliberismo molti credono che le leggi di mercato siano né più né meno leggi di natura e che il loro corredo di ingiustizie e disuguaglianze sia un male inevitabile. Ma il fallimento delle alternative storiche al capitalismo non esclude che i princìpi di equità, solidarietà, autonomia e diversità possano sostituirsi a un libero scambio i cui guasti sono sempre più evidenti. Senza limitare la libertà individuale, anzi incoraggiandola. E senza compromettere ricerca, innovazione, sviluppo. Sono questi gli obiettivi dell’economia partecipativa, un sistema di pianificazione “dal basso” che affiderebbe a consigli di lavoratori e consumatori autogestiti l’elaborazione di scelte produttive e di consumo che tengano conto di costi e benefici sociali. Michael Albert, che di “parecon” (dall’inglese participatory economics) è uno dei principali interpreti a livello mondiale, non richiede alcun atto di fede al lettore.
L’economia partecipativa non è una sua invenzione, né un progetto chiuso, ma un esercizio di intelligenza collettiva elaborato da persone di paesi diversi, cui tutti sono chiamati a contribuire. E questo libro è la summa di quanto è stato elaborato e proposto finora. Attraverso un’accurata esposizione e confutazione delle critiche più severe, lo studio di casi e una descrizione dettagliata delle strategie per tradurre il modello in realtà, dimostra che portare la democrazia in tutti gli aspetti della vita economica, dalla produzione all’organizzazione del lavoro, dai consumi alla distribuzione delle risorse non è un’utopia, che un’altro mondo è possibile.
Dopo il trionfo planetario del neoliberismo molti credono che le leggi di mercato siano né più né meno leggi di natura e che il loro corredo di ingiustizie e disuguaglianze sia un male inevitabile. Ma il fallimento delle alternative storiche al capitalismo non esclude che i princìpi di equità, solidarietà, autonomia e diversità possano sostituirsi a un libero scambio i cui guasti sono sempre più evidenti. Senza limitare la libertà individuale, anzi incoraggiandola. E senza compromettere ricerca, innovazione, sviluppo. Sono questi gli obiettivi dell’economia partecipativa, un sistema di pianificazione “dal basso” che affiderebbe a consigli di lavoratori e consumatori autogestiti l’elaborazione di scelte produttive e di consumo che tengano conto di costi e benefici sociali. Michael Albert, che di “parecon” (dall’inglese participatory economics) è uno dei principali interpreti a livello mondiale, non richiede alcun atto di fede al lettore.
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