Libertà, uguaglianza, diversità
Edito da Il Saggiatore, 2005
345 pagine, € 17,00
ISBN 8842810479
di Alain Touraine
Quarta di copertina
Si può vivere insieme, liberi e diversi, ma non disuguali? Per Alain Touraine, uno dei massimi sociologi viventi, questa è la sfida fondamentale a cui il mondo postindustriale deve fare fronte. Il pensatore francese constata la deriva degli individui, scissi fra la partecipazione pubblica ed un'economia sempre più mondializzata e una vita privata, sempre più costretta in comunità e identità incapaci di comunicare tra loro. A mano a mano che il neo liberismo si estende all'intero pianeta, e i messaggi della cultura globale rimbalzano dalle metropoli del Nord alle periferie del Sud, disuguaglianza e disorientamento aumentano sia nei paesi avanzati sia in quelli in via di sviluppo. Da qui il rischio crescente di una guerra civile planetaria, come testimonia la rinascita di nazionalismi e integralismi religiosi.
L'unica soluzione percorribile è allora la percorrenza a una comunità aperta agli scambi con l'Altro. Solo così è possibile la costruzione di un Soggetto individuale che dia vita a movimenti sociali e culturali capaci di ridare linfa alla democrazia, contestando sia i potentati economici sia i regimi autoritari e intolleranti.
Il saggio di Touraine è una bussola indispensabile per muoversi nel mondo incerto sorto dalle macerie della Guerra fredda: gli avvenimenti storici sono messi a confronto con le grandi rivoluzioni liberali che diedero inizio alla modernità e alla società industriale. L'autore ci invita a ripensare le categorie di stato-nazione e welfare state, società multiculturale e sistema educativo. Un contributo coraggioso per chi non vuole rassegnarsi nè al neoliberismo nè all'ossessione integralista, ma vuole impegnarsi nella costruzione di una società libertaria che limiti le disuguaglianze e la dominazione delle strutture sociali sugli individui.
Si può vivere insieme, liberi e diversi, ma non disuguali? Per Alain Touraine, uno dei massimi sociologi viventi, questa è la sfida fondamentale a cui il mondo postindustriale deve fare fronte. Il pensatore francese constata la deriva degli individui, scissi fra la partecipazione pubblica ed un'economia sempre più mondializzata e una vita privata, sempre più costretta in comunità e identità incapaci di comunicare tra loro. A mano a mano che il neo liberismo si estende all'intero pianeta, e i messaggi della cultura globale rimbalzano dalle metropoli del Nord alle periferie del Sud, disuguaglianza e disorientamento aumentano sia nei paesi avanzati sia in quelli in via di sviluppo. Da qui il rischio crescente di una guerra civile planetaria, come testimonia la rinascita di nazionalismi e integralismi religiosi.
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