Le mani pulite. L'inchiesta di Milano sulle tangenti
Edito da Mondadori, Milano, 1992
175 pagine, € 14,00
ISBN 8804365730
di Enrico Nascimbeni, Andrea Pamparana
Quarta di copertina
17 febbraio 1992. Il sostituto procuratore Antonio Di Pietro è seduito in macchina. Accanto a lui il capitano dei carabinieri Roberto Zuliani. Stanno ascoltando, da uno speciale apparecchio radio, quella che in gergo si chiama "intercettazione ambientale". In un ufficio del Pio Albergo Trivulzio, il pensionato per anziani meglio noto ai milanesi come "la baggina", un imprenditore, Luca Magni, indossa sotto il risvolto del cappotto una microspia. Nella valigetta che ha con sè c'è pure una microtelecamera. Poco dopo Di Pietro e Zuliani fanno irruzione nell'ufficio. DIetro la pesante scrivania di noce, in piedi, c'è il presidente del Trivulzio, Mario Chiesa. Ha appena fatto cadere nel cassetto sette milioni. Altri tenracinque liu ha gettati nel gabinetto mentre i carabinieri davano inizio alla perquisizione.
E' un episodio clamoroso, ma nessuno immagina ancora che proprio dalle confessioni di questo "intoccabile" prenderà il via una delle indagini più clamorose che la storia di questo Paese ricordi, l'operazione mani pulite. Oltre cento arresti, duecento inquisiti, centinaia di perquisizioni: l'inchiesta dei giudici milanesi porta davanti alle telecamere e sulle prime pagine dei giornali i big della politica, della finanza, dell'imprenditoria, protagonisti di un sistema di corruzione diffusa e per decenni impunita.
QUesto libro racconta le tappe principali e i momenti più drammatici dell'operazione che ha sconvolto il panorama politico italiano.
17 febbraio 1992. Il sostituto procuratore Antonio Di Pietro è seduito in macchina. Accanto a lui il capitano dei carabinieri Roberto Zuliani. Stanno ascoltando, da uno speciale apparecchio radio, quella che in gergo si chiama "intercettazione ambientale". In un ufficio del Pio Albergo Trivulzio, il pensionato per anziani meglio noto ai milanesi come "la baggina", un imprenditore, Luca Magni, indossa sotto il risvolto del cappotto una microspia. Nella valigetta che ha con sè c'è pure una microtelecamera. Poco dopo Di Pietro e Zuliani fanno irruzione nell'ufficio. DIetro la pesante scrivania di noce, in piedi, c'è il presidente del Trivulzio, Mario Chiesa. Ha appena fatto cadere nel cassetto sette milioni. Altri tenracinque liu ha gettati nel gabinetto mentre i carabinieri davano inizio alla perquisizione.
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