Free World. America, Europa e il futuro dell'Occidente
Edito da Mondadori, 2006
242 pagine, € 10,40
ISBN 8804556013
di Timothy Garton Ash
Quarta di copertina
Quindici anni dopo il crollo del Muro di Berlino, l'Occidente sta vivendo una grave crisi di identità. L'Europa, una volta avviato il processo di unificazione politica, ha tentato di definire se stessa in opposizione agli Stati Uniti, che, colpiti al cuore l'11 settembre 2001, tendono sempre più a considerare il Vecchio continente un fastidioso ostacolo alla riaffermazione della loro leadership mondiale. Al punto che le contraddizioni esplose fra gli alleati occidentali dell'America in occasione della seconda guerra del Golfo, e culminate nel rifiuto di Francia e Germania di partecipare al conflitto iracheno, hanno fatto parlare di europeismo come alternativa all'antiamericanismo.
Timothy Garton Ash ha attinto a un'ampia gamma di fonti per arrivare a spiegare perché Washington non potrà governare da sola il mondo globalizzato, perché la nuova Europa allargata riuscirà a realizzare le proprie aspirazioni unicamente all'interno di una comunità che sposti i confini al di là dell'Atlantico, e perché le tensioni in Medio Oriente e le condizioni di indigenza in cui versa buona parte del pianeta potranno essere superate soltanto da uno sforzo congiunto di popoli liberi e animati da un autentico spirito di collaborazione.
Quindici anni dopo il crollo del Muro di Berlino, l'Occidente sta vivendo una grave crisi di identità. L'Europa, una volta avviato il processo di unificazione politica, ha tentato di definire se stessa in opposizione agli Stati Uniti, che, colpiti al cuore l'11 settembre 2001, tendono sempre più a considerare il Vecchio continente un fastidioso ostacolo alla riaffermazione della loro leadership mondiale. Al punto che le contraddizioni esplose fra gli alleati occidentali dell'America in occasione della seconda guerra del Golfo, e culminate nel rifiuto di Francia e Germania di partecipare al conflitto iracheno, hanno fatto parlare di europeismo come alternativa all'antiamericanismo.
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