Islam e libero pensiero. Laicità e democrazia nel mondo musulmano
Edito da Utet Libreria, 2005
360 pagine, € 21,00
ISBN 8877509740
di Gwendoline Jarczyk, Mohammed Talbi
Quarta di copertina
Due punti di vista, due tradizioni religiose ricche di storia e di cultura, che si sono a lungo confrontate e spesso anche combattute. Da una parte, la fervida e lucida fede islamica, il Corano che contiene la Parola di Dio, da trasmettere a tutti immutata e immutabile; dall’altra, in un gioco di specchi mobili non perfettamente coincidenti (a testimonianza della ricchezza reciproca e della potenziale fecondità dell’incontro), la tradizione ebraica e poi cristiana, la Bibbia, le Scritture (Antico e Nuovo Testamento) risultato, nell’esegesi e nella fede, della collaborazione tra l’uomo e Dio.
Attraverso l’articolato dialogo tra il musulmano (Mohammed Talbi) e il cristiano (la filosofa Gwendoline Jarczyk), Islam e libero pensiero ripercorre pagina dopo pagina la plurisecolare storia dei rapporti tra Islam e Cristianesimo: una storia fatta non solo di rigide chiusure e di reciproche incomprensioni, ma anche di dialogo fecondo e di integrazione.
Da fedele lucido e fervente, Talbi ci spiega cosa significa per un musulmano leggere oggi il Corano (la pietra di volta che è all’origine di una civiltà che si estende dall’Indo all’Oceano Atlantico) e vivere nella storia e nel quotidiano la parola di Allah. Ci fa anche capire come il mondo musulmano si sia trasformato nei secoli fino ad arrivare ai fondamentalismi di oggi, figli di una storia lunga quanto l’Islam stesso. Da intellettuale, viceversa, Talbi analizza senza compiacimento lo scacco della democrazia nel mondo arabo e il suo rapporto con la modernità e la laicità e le sue parole sferzanti, trasmesse con il prestigio e l’acutezza che gli sono propri, ci danno una grande lezione di umanità e di coraggio.
Islam e libero pensiero testimonia della possibilità reale e concreta di un dialogo tra Islam e Cristianesimo, tra Oriente e Occidente, se fondato sulla comprensione e l’accettazione dell’altro.
Due punti di vista, due tradizioni religiose ricche di storia e di cultura, che si sono a lungo confrontate e spesso anche combattute. Da una parte, la fervida e lucida fede islamica, il Corano che contiene la Parola di Dio, da trasmettere a tutti immutata e immutabile; dall’altra, in un gioco di specchi mobili non perfettamente coincidenti (a testimonianza della ricchezza reciproca e della potenziale fecondità dell’incontro), la tradizione ebraica e poi cristiana, la Bibbia, le Scritture (Antico e Nuovo Testamento) risultato, nell’esegesi e nella fede, della collaborazione tra l’uomo e Dio.
Attraverso l’articolato dialogo tra il musulmano (Mohammed Talbi) e il cristiano (la filosofa Gwendoline Jarczyk), Islam e libero pensiero ripercorre pagina dopo pagina la plurisecolare storia dei rapporti tra Islam e Cristianesimo: una storia fatta non solo di rigide chiusure e di reciproche incomprensioni, ma anche di dialogo fecondo e di integrazione.
Da fedele lucido e fervente, Talbi ci spiega cosa significa per un musulmano leggere oggi il Corano (la pietra di volta che è all’origine di una civiltà che si estende dall’Indo all’Oceano Atlantico) e vivere nella storia e nel quotidiano la parola di Allah. Ci fa anche capire come il mondo musulmano si sia trasformato nei secoli fino ad arrivare ai fondamentalismi di oggi, figli di una storia lunga quanto l’Islam stesso. Da intellettuale, viceversa, Talbi analizza senza compiacimento lo scacco della democrazia nel mondo arabo e il suo rapporto con la modernità e la laicità e le sue parole sferzanti, trasmesse con il prestigio e l’acutezza che gli sono propri, ci danno una grande lezione di umanità e di coraggio.
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