Homo ridens. La dimensione comica dell'esperienza umana
Edito da Il Mulino, 2006
320 pagine, € 16,00
ISBN 8815113932
di Peter L. Berger
Quarta di copertina
"Mio padre, accanito raccontatore di barzellette, mi incoraggiò a intraprendere quest'arte più o meno nel periodo in cui andavo all'asilo... Prima o poi questo libro doveva essere scritto". Luterano-zen, amante delle storielle yiddish e del cabaret, Berger è tuttavia preoccupato per i librai, che si chiederanno dove collocare questo singolare volume: nello scaffale dell'umorismo, della religione o della sociologia? Senza contare che la parte sulla comicità ebraica potrebbe suggerire la sezione Ebraismo, mentre i fan di Oscar Wilde lo vedrebbero volentieri nella sezione Omosessualità. Dal noioso "il riso abbonda..." all'anarchico e un po' trucido "una risata vi seppellirà" sono migliaia gli slogan che ribadiscono la portata sempre in qualche modo eversiva della dimensione comica. Evocando un mondo distinto da quello ordinario, operante secondo regole differenti, il comico rappresenta una sospensione della quotidianità che - aggiunge Berger - apre squarci verso una realtà "trascendente". Tutto congiura, tra le pagine, a insinuare l'idea che se un paradiso esiste, dev'essere un luogo dove si ride, dove approderanno gli scampati all'inferno della mancanza di humour e al purgatorio della seriosità.
"Mio padre, accanito raccontatore di barzellette, mi incoraggiò a intraprendere quest'arte più o meno nel periodo in cui andavo all'asilo... Prima o poi questo libro doveva essere scritto". Luterano-zen, amante delle storielle yiddish e del cabaret, Berger è tuttavia preoccupato per i librai, che si chiederanno dove collocare questo singolare volume: nello scaffale dell'umorismo, della religione o della sociologia? Senza contare che la parte sulla comicità ebraica potrebbe suggerire la sezione Ebraismo, mentre i fan di Oscar Wilde lo vedrebbero volentieri nella sezione Omosessualità. Dal noioso "il riso abbonda..." all'anarchico e un po' trucido "una risata vi seppellirà" sono migliaia gli slogan che ribadiscono la portata sempre in qualche modo eversiva della dimensione comica. Evocando un mondo distinto da quello ordinario, operante secondo regole differenti, il comico rappresenta una sospensione della quotidianità che - aggiunge Berger - apre squarci verso una realtà "trascendente". Tutto congiura, tra le pagine, a insinuare l'idea che se un paradiso esiste, dev'essere un luogo dove si ride, dove approderanno gli scampati all'inferno della mancanza di humour e al purgatorio della seriosità.