Napoli in guerra. Analisi del fenomeno camorristico partenopeo
Edito da Cuzzolin Editore, 2006
160 pagine, € 14,00
ISBN 8887998531
di Attilio Iannuzzo
Quarta di copertina
Sconvolgenti vicende vissute dai cittadini napoletani in questi ultimi decenni, il forte impero economico dei clan camorristici. Ricostruzioni di eventi criminosi tratte da verbali di interrogatori e testimonianze di pentiti, hanno consentito la decodifica delle dinamiche interne ai clan e le loro ambigue relazioni con gli apparati politici ed economici del paese. Questo è l'attuale malessere, permeato com'é nel tessuto sociale, di una Napoli prigioniera di se stessa. La perdita di valori, l'assenza di un'adeguata educazione familiare e scolastica, la disoccupazione, sono solo alcuni dei drammi con i quali Napoli vive e combatte quotidianamente e che alimentano ancor di più la diffusione del fenomeno criminale.
Sconvolgenti vicende vissute dai cittadini napoletani in questi ultimi decenni, il forte impero economico dei clan camorristici. Ricostruzioni di eventi criminosi tratte da verbali di interrogatori e testimonianze di pentiti, hanno consentito la decodifica delle dinamiche interne ai clan e le loro ambigue relazioni con gli apparati politici ed economici del paese. Questo è l'attuale malessere, permeato com'é nel tessuto sociale, di una Napoli prigioniera di se stessa. La perdita di valori, l'assenza di un'adeguata educazione familiare e scolastica, la disoccupazione, sono solo alcuni dei drammi con i quali Napoli vive e combatte quotidianamente e che alimentano ancor di più la diffusione del fenomeno criminale.
Recensione
Quali sono le vere origini della camorra? In che modo un gruppo sociale non-organizzato e primitivo è divenuta un vero e proprio anti-Stato negli anni ’70-‘80 e una holding criminale oggi? Chi comanda davvero a Napoli e provincia? Qual è il ruolo della politica, della società civile e dei mass media in tutto questo?
Attilio Iannuzzo in queste pagine prova a rispondere a questi e ad altri tremendi interrogativi con uno stile semplice ed efficace, di quelli che restano impressi nella memoria e nella coscienza. Già, la coscienza. E’ proprio questa che è mancata a troppi uomini delle istituzioni locali e nazionali. Ed è proprio la coscienza collettiva, impastata di luoghi comuni e pregiudizi, che impedisce di vincere la guerra contro quel “gigante dai piedi d’argilla” che chiamiamo camorra. Ci accontentiamo di vincere una battaglia o di descrivere il fenomeno in termini mediatici, strillando che la camorra sta vincendo. Iannuzzo ci spiega che le cose non stanno proprio così. Lo scontro di Scampia, i cadaveri mutilati, la violenza diffusa, l’insicurezza fanno certo più notizia degli sforzi di quelle migliaia di cittadini campani onesti che da anni si sono “ribellati”. Non è mediatica la lotta a mani nude che sta uccidendo da anni la camorra dal basso. Cultura, impegno civile e religioso sono fenomeni difficili da raccontare. E se poi mentre si scrive di questo c’è un morto ammazzato sull’asfalto diventa impossibile. E’ questa la guerra fatta a colpi di kalashnikov e mass media che la camorra sta mettendo in atto: mentre i figli dei boss in carcere per sempre tornano dal nord Italia, dall’estero, “studiati” e “preparati” a gestire i capitali divenuti immensi, i figli della miseria napoletana sono in strada ad ammazzarsi. Non è facile districarsi nella complessità del fenomeno neo-mafioso chiamato camorra. I media quasi mai ci riescono. Lo Stato ogni tanto. Noi almeno proviamoci. Per chi sente dentro una rabbia duratura e matura contro chi ammazza e deruba impunemente, forse è giunto il momento di dare un calcio al gigante d’argilla. Per chi ha dubbi, incertezze o inerzie questo libro sarà di grande aiuto.
Roberto Bortone
Quali sono le vere origini della camorra? In che modo un gruppo sociale non-organizzato e primitivo è divenuta un vero e proprio anti-Stato negli anni ’70-‘80 e una holding criminale oggi? Chi comanda davvero a Napoli e provincia? Qual è il ruolo della politica, della società civile e dei mass media in tutto questo?
Attilio Iannuzzo in queste pagine prova a rispondere a questi e ad altri tremendi interrogativi con uno stile semplice ed efficace, di quelli che restano impressi nella memoria e nella coscienza. Già, la coscienza. E’ proprio questa che è mancata a troppi uomini delle istituzioni locali e nazionali. Ed è proprio la coscienza collettiva, impastata di luoghi comuni e pregiudizi, che impedisce di vincere la guerra contro quel “gigante dai piedi d’argilla” che chiamiamo camorra. Ci accontentiamo di vincere una battaglia o di descrivere il fenomeno in termini mediatici, strillando che la camorra sta vincendo. Iannuzzo ci spiega che le cose non stanno proprio così. Lo scontro di Scampia, i cadaveri mutilati, la violenza diffusa, l’insicurezza fanno certo più notizia degli sforzi di quelle migliaia di cittadini campani onesti che da anni si sono “ribellati”. Non è mediatica la lotta a mani nude che sta uccidendo da anni la camorra dal basso. Cultura, impegno civile e religioso sono fenomeni difficili da raccontare. E se poi mentre si scrive di questo c’è un morto ammazzato sull’asfalto diventa impossibile. E’ questa la guerra fatta a colpi di kalashnikov e mass media che la camorra sta mettendo in atto: mentre i figli dei boss in carcere per sempre tornano dal nord Italia, dall’estero, “studiati” e “preparati” a gestire i capitali divenuti immensi, i figli della miseria napoletana sono in strada ad ammazzarsi. Non è facile districarsi nella complessità del fenomeno neo-mafioso chiamato camorra. I media quasi mai ci riescono. Lo Stato ogni tanto. Noi almeno proviamoci. Per chi sente dentro una rabbia duratura e matura contro chi ammazza e deruba impunemente, forse è giunto il momento di dare un calcio al gigante d’argilla. Per chi ha dubbi, incertezze o inerzie questo libro sarà di grande aiuto.
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