Sud dopo Sud. Sguardo italiano oltre un velo di speranza
Edito da Terra del Sole, 2006
120 pagine, € 15,00
ISBN 8890131047
di Nello Rega
Quarta di copertina
E’ questo un diario di vita vissuta sull’altra sponda del Mediterraneo intrecciando vita politica, cultura, religione e amore portando alla luce anche le espressioni più intime del popolo libanese che non sempre siamo in grado di cogliere attraverso i mass media. Scopriamo un paese che cerca la sua via, un popolo trasformato dalle violenze e dall’occupazione militare, le speranze dei cristiani, la resistenza degli sciiti, gli incubi della presenza siriana e israeliana, la voglia di dimenticare il passato e pensare al futuro, il lavoro dei caschi blu dell’Onu e del contingente italiano.
E’ questo un diario di vita vissuta sull’altra sponda del Mediterraneo intrecciando vita politica, cultura, religione e amore portando alla luce anche le espressioni più intime del popolo libanese che non sempre siamo in grado di cogliere attraverso i mass media. Scopriamo un paese che cerca la sua via, un popolo trasformato dalle violenze e dall’occupazione militare, le speranze dei cristiani, la resistenza degli sciiti, gli incubi della presenza siriana e israeliana, la voglia di dimenticare il passato e pensare al futuro, il lavoro dei caschi blu dell’Onu e del contingente italiano.
Recensione
L’autore scrive questo volume all’alba della guerra israelo-libanese dell’estate 2006 e, con una delicata prosa profetica, sembra anticipare gli eventi luttuosi che seguiranno. L’occasione è quella di essere inviato in Libano per descrivere gli sviluppi politici delle elezioni legislative, l’impegno dell’Onu per la pace e le divisioni intestine del Paese dei Cedri.
Racconto d’amore e insieme diario di viaggio, la testimonianza di Rega tenta di dipanare la complicata matassa della situazione libanese. Interviste a esponenti politici si alternano a incontri con uomini e donne della strada, descrizioni del paesaggio a notizie storico-politiche.
Si intuisce, come in sogno, la nostalgia per i tempi d’oro della “Svizzera del Mediterraneo”, per la ricchezza del paese ma soprattutto per l’insuperato esperimento di coabitazione tra popoli, religioni e culture diverse. Dopo quindici anni di guerra civile, trent’anni di occupazione siriana e vent’anni di presenza israeliana, i libanesi ancora si chiedono cosa manchi perché tutto non torni ad essere come un tempo.
Una domanda cui purtroppo si è tentato di rispondere con un’altra guerra.
Filippo Di Blasi
L’autore scrive questo volume all’alba della guerra israelo-libanese dell’estate 2006 e, con una delicata prosa profetica, sembra anticipare gli eventi luttuosi che seguiranno. L’occasione è quella di essere inviato in Libano per descrivere gli sviluppi politici delle elezioni legislative, l’impegno dell’Onu per la pace e le divisioni intestine del Paese dei Cedri.
Racconto d’amore e insieme diario di viaggio, la testimonianza di Rega tenta di dipanare la complicata matassa della situazione libanese. Interviste a esponenti politici si alternano a incontri con uomini e donne della strada, descrizioni del paesaggio a notizie storico-politiche.
Si intuisce, come in sogno, la nostalgia per i tempi d’oro della “Svizzera del Mediterraneo”, per la ricchezza del paese ma soprattutto per l’insuperato esperimento di coabitazione tra popoli, religioni e culture diverse. Dopo quindici anni di guerra civile, trent’anni di occupazione siriana e vent’anni di presenza israeliana, i libanesi ancora si chiedono cosa manchi perché tutto non torni ad essere come un tempo.
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