Farma&Co. Industria farmaceutica: storie straordinarie di ordinaria corruzione
Edito da Il Saggiatore, 2006
252 pagine, € 16,50
ISBN 8842813818
di Marcia Angell
Quarta di copertina
Farmaci di marca e farmaci generici. Farmaci che costano una fortuna. Farmaci che cambiano nome e curano patologie diverse, ma sono esattamente gli stessi. Il Prozac, per esempio, che, colorato di rosso e lavanda, è diventato Sarafem, un rimedio contro la sindrome premestruale a un prezzo tre volte superiore. I farmaci davvero innovativi immessi sul mercato sono sempre meno perché l’obiettivo principale delle aziende è prolungare i brevetti – e gli incassi – di quelli già esistenti. Dagli anni ottanta l’industria farmaceutica è il business più redditizio del mondo, con un fatturato annuo di 400 miliardi di dollari. Nella catena che dai fondi pubblici per la ricerca arriva fino ai medici e ai pazienti, gli interessi si concentrano nelle mani delle Big Pharma, veri colossi del marketing contemporaneo, raffinate macchine da guerra contro la salute dei cittadini. Ricerche e sperimentazioni truccate, sindromi inventate a tavolino come il «disordine di ansia sociale», lo scandalo dei farmaci anti-Aids negati ai paesi del Sud per non perderne il monopolio, medici comprati con sovvenzioni da favola, modifiche «cosmetiche» a farmaci già esistenti, i cui effetti diventano dubbi, se non addirittura pericolosi.
Che cosa sta succedendo? Come facciamo a sapere se i farmaci che ci vengono prescritti sono efficaci? Come orientarsi nelle nebbie della peggiore declinazione del mercato globale? Ce lo spiega in questo incredibile resoconto Marcia Angell, annoverata dalla rivista Time
tra le venticinque persone più influenti d’America. Una lettura feroce, magnetica, da cui si esce necessariamente diversi: più forti, più indignati, infinitamente più consapevoli.
Farmaci di marca e farmaci generici. Farmaci che costano una fortuna. Farmaci che cambiano nome e curano patologie diverse, ma sono esattamente gli stessi. Il Prozac, per esempio, che, colorato di rosso e lavanda, è diventato Sarafem, un rimedio contro la sindrome premestruale a un prezzo tre volte superiore. I farmaci davvero innovativi immessi sul mercato sono sempre meno perché l’obiettivo principale delle aziende è prolungare i brevetti – e gli incassi – di quelli già esistenti. Dagli anni ottanta l’industria farmaceutica è il business più redditizio del mondo, con un fatturato annuo di 400 miliardi di dollari. Nella catena che dai fondi pubblici per la ricerca arriva fino ai medici e ai pazienti, gli interessi si concentrano nelle mani delle Big Pharma, veri colossi del marketing contemporaneo, raffinate macchine da guerra contro la salute dei cittadini. Ricerche e sperimentazioni truccate, sindromi inventate a tavolino come il «disordine di ansia sociale», lo scandalo dei farmaci anti-Aids negati ai paesi del Sud per non perderne il monopolio, medici comprati con sovvenzioni da favola, modifiche «cosmetiche» a farmaci già esistenti, i cui effetti diventano dubbi, se non addirittura pericolosi.
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