La trattativa. Mafia e Stato: un dialogo a colpi di bombe
Edito da Editori Riuniti, Roma, 2002
358 pagine, € 16,00
ISBN 883595195X
di Maurizio Torrealta
Quarta di copertina
Sono passati dieci anni, ma il racconto iniziato quel pomeriggio di maggio quando a Capaci esplose l'autostrada non ha trovato la sua fine. Più volte nei mesi successivi sono esplose in cielo persone, e pezzi di città. I giornalisti, che allora si affrettarono a raccontare gli eventi, per molto tempo sono rimasti in silenzio, non sono riusciti a spiegare il perchè, non hanno saputo raccontare il chi. Oggi Torrealta ha messo in fila le date, i crimini, le leggi, i pentimenti, e il discorso ha trovato la parola giusta, quella che spiega il silenzio e l'imbarazzo, la calma e la tensione: trattativa. La spiegazione ufficiale è scritta nelle sentenze dei processi delle stragi del '93: c'è stata una trattativa, anzi ci sono state diverse trattative tra uomini delle Istituzioni e Cosa Nostra. Ma in nome di chi si è trattato, cosa si è dato in cambio, le sentenze non lo raccontano. E qui l'uomo di legge si ferma, non vuole o non può fare supposizioni. La parola passa ai pentiti. Sono loro, in questo libro, che raccontano, soprattutto Giovanni Brusca e Salvatore Cancemi, nella loro vita precedente al vertice di Cosa Nostra, che con le accuse, i ragionamenti costruiscono due scenari per la trattativa, due scenari apparentemente diversi ma in realtà compatibili in cui il lettore potrà forse trovare la sua risposta alle domande: perchè avvengono le stragi nel momento di passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, perchè in quelle date, perchè colpiscono quegli obiettivi, e perchè, poi, si interrompono.
Sono passati dieci anni, ma il racconto iniziato quel pomeriggio di maggio quando a Capaci esplose l'autostrada non ha trovato la sua fine. Più volte nei mesi successivi sono esplose in cielo persone, e pezzi di città. I giornalisti, che allora si affrettarono a raccontare gli eventi, per molto tempo sono rimasti in silenzio, non sono riusciti a spiegare il perchè, non hanno saputo raccontare il chi. Oggi Torrealta ha messo in fila le date, i crimini, le leggi, i pentimenti, e il discorso ha trovato la parola giusta, quella che spiega il silenzio e l'imbarazzo, la calma e la tensione: trattativa. La spiegazione ufficiale è scritta nelle sentenze dei processi delle stragi del '93: c'è stata una trattativa, anzi ci sono state diverse trattative tra uomini delle Istituzioni e Cosa Nostra. Ma in nome di chi si è trattato, cosa si è dato in cambio, le sentenze non lo raccontano. E qui l'uomo di legge si ferma, non vuole o non può fare supposizioni. La parola passa ai pentiti. Sono loro, in questo libro, che raccontano, soprattutto Giovanni Brusca e Salvatore Cancemi, nella loro vita precedente al vertice di Cosa Nostra, che con le accuse, i ragionamenti costruiscono due scenari per la trattativa, due scenari apparentemente diversi ma in realtà compatibili in cui il lettore potrà forse trovare la sua risposta alle domande: perchè avvengono le stragi nel momento di passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, perchè in quelle date, perchè colpiscono quegli obiettivi, e perchè, poi, si interrompono.
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