Da Gazzetta del Mezzogiorno del 26/05/2006
Originale su http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_esteri_NOTIZIA_01.asp?IDNot...
Nucleare: scoperto un traffico di tecnologia fra Turchia ed Iran
Lo “scoop” di un giornale turco dopo un rapporto di Ankara. Nell’import-export coinvolte anche ditte di Paesi occidentali, quali gli Stati Uniti e l’Italia
ANKARA - Due ditte iraniane basate in Turchia si erano specializzate nell’acquisto di tecnologie nucleari da vari Paesi, tra cui gli Usa e l’Italia, per poi trasferirle in Iran. Lo rivela oggi il quotidiano turco “Cumhuriyet”, aggiungendo che il traffico era inteso ad aggirare i controlli sul trasferimento di tecnologie “sensibili” al Medio Oriente, ed all’Iran in particolare, e coinvolgeva ditte di altri Paesi come Ucraina, India, Cina e Canada.
Due alti funzionari delle dogane turche hanno redatto un rapporto in merito in data 12 maggio scorso. I funzionari di dogana sono risaliti al traffico dopo avere fermato - secondo quanto riferisce il giornale - nella dogana di Gulbulak, al confine turco-iraniano, «due Tir pieni di componenti tecniche comprate presso una ditta italiana da parte di una ditta iraniana (basata in Turchia, n.d.r.) denominata Step e destinati alla ditta Shadi Oil dell Iran». Iran - Programma nucleare energia atomica
«Dopo un esame tecnico, gli esperti dell’Istituto per l’energia atomica della Turchia hanno accertato che quei pezzi contengono materiali nucleari» continua il giornale, senza entrare nei particolari.
I due funzionari, Mehmet Eryilmaz e Erdem Akilotu, hanno svolto un’indagine ed hanno accertato l’esistenza di due ditte, la “Step” e la “Multimat”, fondate da quattro cittadini iraniani, Muhammed Javad Javari, Mahin Falsafi, Milad Japari, Mani Safari, che si erano specializzate nella importazione da Paesi tecnologicamente avanzati, tra cui gli stessi Stati Uniti.
«Le ditte fondate dagli iraniani in Turchia importavano dall’estero dei pezzi che potrebbero servire per costruire armi nucleari per poi riesportarli solo verso l’Iran» ha scritto lo stesso giornale “Cumhuriyet” sulla base del rapporto delle dogane turche.
«Il rapporto indica altresì che alcuni pezzi comprati all’estero dalle due ditte venivano trasferiti direttamente in Iran senza farli passare per la Turchia», aggiunge lo stesso quotidiano.
Due alti funzionari delle dogane turche hanno redatto un rapporto in merito in data 12 maggio scorso. I funzionari di dogana sono risaliti al traffico dopo avere fermato - secondo quanto riferisce il giornale - nella dogana di Gulbulak, al confine turco-iraniano, «due Tir pieni di componenti tecniche comprate presso una ditta italiana da parte di una ditta iraniana (basata in Turchia, n.d.r.) denominata Step e destinati alla ditta Shadi Oil dell Iran». Iran - Programma nucleare energia atomica
«Dopo un esame tecnico, gli esperti dell’Istituto per l’energia atomica della Turchia hanno accertato che quei pezzi contengono materiali nucleari» continua il giornale, senza entrare nei particolari.
I due funzionari, Mehmet Eryilmaz e Erdem Akilotu, hanno svolto un’indagine ed hanno accertato l’esistenza di due ditte, la “Step” e la “Multimat”, fondate da quattro cittadini iraniani, Muhammed Javad Javari, Mahin Falsafi, Milad Japari, Mani Safari, che si erano specializzate nella importazione da Paesi tecnologicamente avanzati, tra cui gli stessi Stati Uniti.
«Le ditte fondate dagli iraniani in Turchia importavano dall’estero dei pezzi che potrebbero servire per costruire armi nucleari per poi riesportarli solo verso l’Iran» ha scritto lo stesso giornale “Cumhuriyet” sulla base del rapporto delle dogane turche.
«Il rapporto indica altresì che alcuni pezzi comprati all’estero dalle due ditte venivano trasferiti direttamente in Iran senza farli passare per la Turchia», aggiunge lo stesso quotidiano.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
di Anne Penketh su The Indipendent del 04/10/2006
di Pier Francesco Galgani su Pagine di Difesa del 11/09/2006
di Nasser Karimi su The Washington Post del 04/09/2006