I matrimoni forzati, le violenze domestiche e la negazione di altri diritti fondamentali sarebbero tra le principali cause di suicidio femminile nella Turchia orientale. È quanto denuncia Yarkin Ertürk, ispettrice della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. In queste zone, le donne non sono padrone della propria vita, ma devono sottostare alle regole di una società patriarcale ancora radicata in una cultura tribale con un distorto senso dell'onore. L'esperta sottolinea che la Turchia ha una legislazione che prevede la parità di diritti per entrambi i sessi ma, in pratica, le autorità statali non intervengono sulle potenti strutture locali. Le donne si trovano così schiacciate tra le pressioni arcaiche e i rapidi cambiamenti socioeconomici e, in molti casi, non trovano altra via d'uscita che il suicidio.