Da Agenzia Fides del 21/06/2006
Originale su http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=9862&lan=ita
Burundi: da bambini soldato a bambini carcerati
Il dramma degli ex piccoli combattenti delle Forze Nazionali di Liberazione nelle carceri burundesi
Bujumbura - Secondo quanto denuncia un rapporto di Human Rights Watch (HRW), il governo burundese invece di riabilitare i bambini soldato continua a tenerli in cattività. I piccoli provengono dalle fila delle Forze Nazionali di Liberazione (FNL), l’ultimo gruppo ribelle ancora attivo nel Paese, che di recente ha firmato un accordo di tregua provvisoria con il governo (vedi Fides 19 giugno).
Secondo il rapporto dell’organizzazione umanitaria, decine di bambini sono reclusi nelle prigioni e nel nuovo centro di raccolta degli ex combattenti delle FNL senza che vi siano indicazioni precise sul loro status giuridico o sui tempi di un loro ritorno presso la famiglia di origine. Si registra inoltre una disparità di trattamento tra i ragazzini detenuti nelle prigioni, sottoposti al regime carcerario alla stregua degli adulti, e quelli accolti nel campo per gli ex guerriglieri, dove i ragazzi hanno un trattamento migliore ma sono, comunque, costretti a vivere accanto agli altri combattenti adulti.
Dalla fine del 2004, circa 3mila ex bambini soldato hanno beneficiato di un programma di smobilitazione ricevendo una formazione lavorativa. Questi però appartenevano ad altri gruppi di guerriglia che hanno sottoscritto un accordo di pace con il governo. I ragazzi dell’FNL non possono ancora beneficiare del programma, fino a quando il gruppo non formalizzerà un accordo di pace definitivo.
Il rapporto dell’ HRW è stato pubblicato in coincidenza della Giornata del Bambino africano che si è tenuta il 16 giugno. La giornata è stata indetta dall’Unione Africana e dall’UNICEF che hanno voluto così sottolineare i mali che purtroppo ancora affliggono l’infanzia africana: guerre e violenze; mancanza di istruzione e di cure sanitarie e per quante riguarda le bambine, è ancora molto grave la piaga dell’escissione sessuale.
Secondo il rapporto dell’organizzazione umanitaria, decine di bambini sono reclusi nelle prigioni e nel nuovo centro di raccolta degli ex combattenti delle FNL senza che vi siano indicazioni precise sul loro status giuridico o sui tempi di un loro ritorno presso la famiglia di origine. Si registra inoltre una disparità di trattamento tra i ragazzini detenuti nelle prigioni, sottoposti al regime carcerario alla stregua degli adulti, e quelli accolti nel campo per gli ex guerriglieri, dove i ragazzi hanno un trattamento migliore ma sono, comunque, costretti a vivere accanto agli altri combattenti adulti.
Dalla fine del 2004, circa 3mila ex bambini soldato hanno beneficiato di un programma di smobilitazione ricevendo una formazione lavorativa. Questi però appartenevano ad altri gruppi di guerriglia che hanno sottoscritto un accordo di pace con il governo. I ragazzi dell’FNL non possono ancora beneficiare del programma, fino a quando il gruppo non formalizzerà un accordo di pace definitivo.
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