Da La Repubblica del 23/06/2006
Originale su http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/aviaria/...
Dopo la morte di una famiglia a Sumatra preoccupazioni nella comunità scientifica "Le analisi dimostrano che l'H5N1 non si è comportato in modo diverso da prima"
Aviaria: per l'Oms il virus è mutato ma l'infezione uomo-uomo è difficile
GINEVRA - "Il virus dell'aviaria è mutato ma non ha raggiunto una forma facilmente trasmissibile tra umani" L'Organizzazione mondiale della sanità getta acqua sul fuoco: dopo la morte di sette membri di una stessa famiglia a Sumatra, era sorto il sospetto che il virus H5N1 fosse mutato e avesse acquisito le caratteristiche indispensabili per trasferirsi facilmente da uomo a uomo. Il portavoce dell'Oms Maria Cheng ha ammesso che "i virus dell'influenza cambiano in continuazione e una mutazione è stata osservata in Indonesia". "Ma - ha aggiunto tranquilizzando i più pessimisti - non abbiamo indicazioni che il virus si sia evoluto in una forma facilmente trasmissibile tra umani".
Il caso di Sumatra resta comunque un episodio preoccupante: "Per la prima volta dallo scoppio dei casi umani, la catena di trasmissione non si è fermata subito dopo il primo contagio, ma ha raggiunto una terza persona", ha detto Cheng.
Tuttavia questo "non dimostra che il virus si sia comportato in modo diverso. La trasmissione risulta da contatti molto ravvicinati", ha precisato la portavoce, anche se il focolaio della famiglia indonesiana è il più esteso tra i casi umani di influenza aviaria.
Il primo esempio di infezione umana fu registrato alla fine del 2003 in Vietnam; da allora, il virus ha contagiato dieci paesi infettanto 228 persone, 130 delle quali sono morte.
Il caso di Sumatra resta comunque un episodio preoccupante: "Per la prima volta dallo scoppio dei casi umani, la catena di trasmissione non si è fermata subito dopo il primo contagio, ma ha raggiunto una terza persona", ha detto Cheng.
Tuttavia questo "non dimostra che il virus si sia comportato in modo diverso. La trasmissione risulta da contatti molto ravvicinati", ha precisato la portavoce, anche se il focolaio della famiglia indonesiana è il più esteso tra i casi umani di influenza aviaria.
Il primo esempio di infezione umana fu registrato alla fine del 2003 in Vietnam; da allora, il virus ha contagiato dieci paesi infettanto 228 persone, 130 delle quali sono morte.
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