Da Punto Informatico del 12/05/2006
Originale su http://www.punto-informatico.it/p.aspx?id=1481784
Stati Uniti: Bush "sì vi spiamo, ma non vi preoccupate"
Il presidente americano minimizza le rivelazioni shock secondo cui l'intelligence americana ha avuto la piena collaborazione dei maggiori operatori TLC per registrare i dati di miliardi di telefonate
Washington (USA) - Non si esaurisce più lo scandalo intercettazioni negli USA: nelle scorse ore uno speciale del diffusissimo quotidiano USA Today ha messo a nudo unimpressionante giro di datitra le principali società di telecomunicazione americane e la National Security Agency (NSA), l'intelligence statunitense.
L'affondo del giornale è durissimo: si parla del coinvolgimento di AT&T, Verizon e BellSouth in quella che si profila come la più vasta azione di intercettazione sul suolo americano mai compiuta fino ad oggi. Sarebbero miliardi le conversazioni telefoniche su cui i potenti mezzi della NSA ora hanno informazioni specifiche come numero chiamante e numero ricevente, ora e data della conversazione, durata e località e via dicendo. A mitigare la cosa, si fa per dire, è che non sarebbero coinvolti i contenuti delle conversazioni .
Questo flusso di informazione, stando al quotidiano, non avrebbe dunque riguardato l'effettivoascolto delle chiamatequanto invece l'inserimento di ogni informazione relativa alle comunicazioni nei sistemi informativi della NSA.
Il presidente degli Stati UnitiCiò che colpisce l'opinione pubblica americana è il fatto che lo scorso dicembre, quando lo scandalo delle intercettazioni aveva raggiunto il suo apice, l'amministrazione Bush aveva sottolineato con forza che tutta l'operazione riguardavale chiamate internazionalie non quelle "domestiche". Una posizione che aveva spinto Washington nei giorni scorsi persino a chiedere la chiusura del caso.
Ora la situazione, però, potrebbe sfuggire di mano alla Casa Bianca, che molti accusano di aver bellamente mentito agli americani. E lo scandalo arriva nel momento in cui la popolarità del presidente George W. Bush è scesa ai livelli più bassi di tutti questi anni, intorno al 30 per cento, dunque inun momento particolarmente critico per l'amministrazione . Anche per questo a ridosso della pubblicazione delle esplosive rivelazioni di USA Today, l'inquilino del più celebre edificio d'America ha deciso di intervenire direttamente commentando lo scandalo che sta riempiendo le prime pagine di tutti i giornali degli Stati Uniti.
Senza nominare direttamente USA Today, Bush se l'è sentita di affermare che la privacy degli americani "è tutelata con forza" dall'amministrazione. Per convincere di più ha anche dichiarato: "Non stiamo studiando o monitorando la vita personale di milioni di americani innocenti. I nostri sforzi sono focalizzati sui collegamenti ad al-Qaeda e sui suoi associati. E abbiamo già avuto successo nel prevenire un altro attacco sul nostro territorio".
Va detto che in Italia le misure introdotte dal cosiddetto decreto Pisanu prevedono le medesime misure di controllo che, se nulla cambierà, rimarranno attive fino al 31 dicembre del 2007.
L'affondo del giornale è durissimo: si parla del coinvolgimento di AT&T, Verizon e BellSouth in quella che si profila come la più vasta azione di intercettazione sul suolo americano mai compiuta fino ad oggi. Sarebbero miliardi le conversazioni telefoniche su cui i potenti mezzi della NSA ora hanno informazioni specifiche come numero chiamante e numero ricevente, ora e data della conversazione, durata e località e via dicendo. A mitigare la cosa, si fa per dire, è che non sarebbero coinvolti i contenuti delle conversazioni .
Questo flusso di informazione, stando al quotidiano, non avrebbe dunque riguardato l'effettivoascolto delle chiamatequanto invece l'inserimento di ogni informazione relativa alle comunicazioni nei sistemi informativi della NSA.
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Ora la situazione, però, potrebbe sfuggire di mano alla Casa Bianca, che molti accusano di aver bellamente mentito agli americani. E lo scandalo arriva nel momento in cui la popolarità del presidente George W. Bush è scesa ai livelli più bassi di tutti questi anni, intorno al 30 per cento, dunque inun momento particolarmente critico per l'amministrazione . Anche per questo a ridosso della pubblicazione delle esplosive rivelazioni di USA Today, l'inquilino del più celebre edificio d'America ha deciso di intervenire direttamente commentando lo scandalo che sta riempiendo le prime pagine di tutti i giornali degli Stati Uniti.
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