Da Greenreport del 28/07/2006
Originale su http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=2990
Italia: «L´ecoenergia, business del futuro»
Il ministro delle politiche agricole: «Puntiamo sulle biomasse, rendono molto di più di mais e girasole»
ROMA. L'eco-energia come soluzione non contingente ma strategica. E' questa la visione del ministro alle politiche agricole, alimentari e forestali, con delega sull'agro-energia, Paolo De Castro (nella foto) che ha ricordato come il governi punta sulle biomasse e che l'agro-energia è il business del futuro.
Nell'ottica di conciliare gli interessi dell'agricoltura con la difesa dell'ambiente, De Castro ha precisato che «tra le fonti rinnovabili, può diventare determinate in prospettiva l'apporto delle biomasse, i residui vegetali o animali dell'agricoltura e della zootecnia. Qui c'è un interesse economico immediato per le imprese agricole, in particolare nell'installazione di micro-impianti diffusi sul territorio. Mille quintali di biomasse rendono fino a 2.000 euro a ettaro, oltre volte più del mais o del girasole. E su un'estensione di 250-300 ettari, un'impresa zootecnica può arrivare a produrre un megawatt di elettricità attraverso la fermentazione dei reflui degli allevamenti».
Biomasse vincenti, in termini di bilancio per l'impresa agricola, anche nel confronto con olio di palma o di cocco, su cui si sono specializzati Paesi esteri, concorrenti sul mercato internazionale. «Sono certamente più convenienti – ha assicurato il ministro – anche perché questi oli vegetali bisogna importarli dall'estero, dal Sud-Est asiatico o dal Sud America. E poi, gli ambientalisti sostengono anche che il consumo di carburante e il conseguente inquinamento causato dalle navi che trasportano questi carichi superano di gran lunga i vantaggi». Per valorizzare il made in Italy l'idea di De Castro è quella di promuovere «su un mercato parallelo i certificati verdi doc». «Il plus – spiega – viene collegato alle materie prime prodotte in loco. La filiera deve essere nazionale o al massimo europea e la finalità degli incentivi è quella di ridurre il differenziale tra il mondo agricolo e quello industriale. E' in preparazione un tavolo sulla bio-energia da convocare alla ripresa autunnale, ha annunciato infine il ministro, che coinvolgerà le 32 associazioni che compongono la galassia delle energie rinnovabili con le quali è gia stato aperto un confronto, insieme a tutte le categorie interessate, petrolieri compresi.
Nell'ottica di conciliare gli interessi dell'agricoltura con la difesa dell'ambiente, De Castro ha precisato che «tra le fonti rinnovabili, può diventare determinate in prospettiva l'apporto delle biomasse, i residui vegetali o animali dell'agricoltura e della zootecnia. Qui c'è un interesse economico immediato per le imprese agricole, in particolare nell'installazione di micro-impianti diffusi sul territorio. Mille quintali di biomasse rendono fino a 2.000 euro a ettaro, oltre volte più del mais o del girasole. E su un'estensione di 250-300 ettari, un'impresa zootecnica può arrivare a produrre un megawatt di elettricità attraverso la fermentazione dei reflui degli allevamenti».
Biomasse vincenti, in termini di bilancio per l'impresa agricola, anche nel confronto con olio di palma o di cocco, su cui si sono specializzati Paesi esteri, concorrenti sul mercato internazionale. «Sono certamente più convenienti – ha assicurato il ministro – anche perché questi oli vegetali bisogna importarli dall'estero, dal Sud-Est asiatico o dal Sud America. E poi, gli ambientalisti sostengono anche che il consumo di carburante e il conseguente inquinamento causato dalle navi che trasportano questi carichi superano di gran lunga i vantaggi». Per valorizzare il made in Italy l'idea di De Castro è quella di promuovere «su un mercato parallelo i certificati verdi doc». «Il plus – spiega – viene collegato alle materie prime prodotte in loco. La filiera deve essere nazionale o al massimo europea e la finalità degli incentivi è quella di ridurre il differenziale tra il mondo agricolo e quello industriale. E' in preparazione un tavolo sulla bio-energia da convocare alla ripresa autunnale, ha annunciato infine il ministro, che coinvolgerà le 32 associazioni che compongono la galassia delle energie rinnovabili con le quali è gia stato aperto un confronto, insieme a tutte le categorie interessate, petrolieri compresi.
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