Da Nuova Agenzia Radicale del 17/09/2006
Originale su http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=10408
Iraq: Parlamento curdo approva uso pena capitale
11 settembre 2006: il Parlamento del Kurdistan iracheno, Regione autonoma nel nord del paese, ha approvato all’unanimità l’uso della pena di morte: lo riporta il giornale Xebat, Organo del Partito Democratico del Kurdistan, precisando che il voto si è tenuto in occasione della quarta sessione ordinaria.
Come primo punto all’ordine del giorno, il Parlamento ha abolito l’articolo 11 della legge n° 22 del 2003 (del Parlamento del Kurdistan iracheno) che vietava l’uso della pena capitale.
Il Ministero per i Diritti Umani del Kurdistan iracheno ha espresso rammarico per il ritorno all’applicazione della pena di morte.
Nel comunicato diffuso dal Ministero, l’applicazione della pena capitale viene definita come “incivile”.
Lo stesso Ministero assicura che prenderà iniziative per modificare la legge, al fine di preservare “i connotati di civiltà e democrazia che il Kurdistan conosce da anni”.
In Iraq, dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, avvenuta il 9 aprile 2003, la pena di morte era stata sospesa dall’Autorità Provvisoria della Coalizione.
È stata reintrodotta dopo il trasferimento di poteri alle autorità irachene, avvenuto il 28 giugno 2004.
L’8 agosto 2004, a poco più di un mese dal suo insediamento, l’allora Governo iracheno ad interim guidato da Iyad Allawi ha varato una legge che ripristina la pena di morte per omicidio, sequestro di persona, stupro e traffico di stupefacenti.
Il 4 ottobre 2005, il Parlamento iracheno ha approvato una nuova legge anti-terrorismo che prevede la pena di morte per “chiunque commetta ... atti terroristici”, così come per “chiunque istighi, prepari, finanzi e metta in condizione terroristi di commettere questo tipo di crimini”.
Come primo punto all’ordine del giorno, il Parlamento ha abolito l’articolo 11 della legge n° 22 del 2003 (del Parlamento del Kurdistan iracheno) che vietava l’uso della pena capitale.
Il Ministero per i Diritti Umani del Kurdistan iracheno ha espresso rammarico per il ritorno all’applicazione della pena di morte.
Nel comunicato diffuso dal Ministero, l’applicazione della pena capitale viene definita come “incivile”.
Lo stesso Ministero assicura che prenderà iniziative per modificare la legge, al fine di preservare “i connotati di civiltà e democrazia che il Kurdistan conosce da anni”.
In Iraq, dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, avvenuta il 9 aprile 2003, la pena di morte era stata sospesa dall’Autorità Provvisoria della Coalizione.
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