Da Quotidiano Nazionale del 18/09/2006
Originale su http://www.quotidiano.net/motori/modules.php?name=Sections&op=view...

Giappone: al via la rivoluzione dei carburanti a bioetanolo

Nel 2010 in Giappone almeno una macchina su tre, o addirittura una su due, viaggera' con carburante ad elevata percentuale biologica. Nelle ultime settimane infatti sono giunti dal governo tutta una serie di via libera che apriranno la 'strada virtuosa' dei carburanti al bioetanolo. Finora la percentuale biologica nella benzina non poteva superare il 3%, ma il ministero dell'Economia ha messo a punto un disegno di legge che dovrebbe essere presto approvato e consentire un innalzamento al 10%, come negli Stati Uniti e in Cina. Come conseguenza e' previsto che gia' da quest'anno i consumi di etanolo balzino del 150% e che nel 2010 i carburanti del genere rappresentino dal 30 al 50% del mercato. E' un passo fondamentale per il maggior produttore mondiale di auto, che finora aveva mostrato molte remore ad imboccare questa via: i produttori ne hanno studiato a lungo gli effetti e sono giunti alla conclusione che i vantaggi ecologici compenseranno di gran lunga un lieve calo di efficienza dei motori e la necessita' di irrobustire i rivestimenti interni dei condotti contro la corrosione. Raggiunto il consenso a tutti i livelli e' prevedibile che l'intero sistema nipponico riesca a bruciare i tempi di adattamento: entro la prossima estate vi saranno a Tokyo una cinquantina di distributori di biocarburante, che diventeranno un migliaio per il 2009. A differenza che negli Usa e in Cina, dove il biocarburante proviene soprattutto da cereali, o in Europa dove si usano sottoprodotti delle barbabietole, in Giappone come in Brasile l'etanolo sara' estratto dalla canna da zucchero o altri vegetali di cui sono ricche alcune isole meridionali. Se tutto procedera' come sperato questa 'biorivoluzione' dovrebbe consentire al Giappone di ridurre considerevolmente i 'debiti' relativi alle sue emissioni di anidride carbonica: in base al Protocollo di Kyoto, infatti, entro il 2012 Tokyo dovrebbe ridurre del 6% rispetto al 1990 il suo quantitativo inquinante di CO2, che invece risulta ora superiore di oltre l'8% a quello di 16 anni fa.

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