Da asianews.it del 21/08/2006
Originale su http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=6994
Corea del sud: falso pioniere della clonazione torna alla ricerca sulle staminali
Hwang Woo-suk, caduto in disgrazia dopo che la comunità scientifica internazionale ha denunciato come falsi i suoi studi sulle staminali, tornerà al lavoro su embrioni animali. Al momento è sotto processo per frode fiscale ed è stato bandito dalla ricerca sugli ovuli umani.
Seoul – Hwang Woo-suk, il "pioniere della clonazione" sudcoreano in disgrazia, ha aperto un nuovo laboratorio di ricerca nonostante sia stato bandito dall'Università nazionale di Seoul e sia al momento sotto processo per frode scientifica. Lo annunciano dei rappresentanti del ministero per la Scienza e la Tecnologia.
Il ricercatore si è unito lo scorso mese ad una compagnia medica con cui ha fondato la Fondazione di ricerca biotecnologica Suam – dal capitale iniziale di 2,6 milioni di dollari – ed ha aperto la nuova struttura, che mira a specializzarsi sui trapianti di organi fra specie diverse. Il governo sudcoreano ha approvato l'apertura del laboratorio "senza aver capito che vi avrebbe lavorato anche Hwang". "Abbiamo dato il via libera al progetto – spiega un funzionario del ministero – senza sapere che vi era implicato anche il veterinario. In ogni caso, è la direzione del laboratorio che decide chi lavora al suo interno, non il governo".
Il veterinario è caduto in disgrazia dopo che la comunità scientifica internazionale e l'Università della capitale hanno smascherato i risultati delle sue ricerche sulle cellule staminali embrionali, del tutto falsificati in laboratorio per dare l'impressione di essere riuscito a clonare cellule sane da malati affetti da patologie al momento incurabili.
Hwang era considerato uno dei più importanti studiosi al mondo in campo genetico. I risultati delle sue ricerche erano stati pubblicati nel 2004 e nel 2005 in due numeri dell'importante rivista scientifica statunitense Science. Il ricercatore affermava di aver creato linee di cellule staminali con la clonazione di embrioni umani.
Science ha tuttavia ritirato entrambi gli articoli dopo che la Seoul National University (Snu) ha reso noto che gli studi erano contraffatti, e che le cellule staminali non erano state create geneticamente ma provenivano da ovuli di donatrici.
Al momento Hwang si trova ancora sotto processo per appropriazione indebita di fondi statali e privati per un valore di circa 2,8 miliardi di won [circa 2,5 milioni di euro ndr] e per aver comprato gli ovuli necessari alla sperimentazione, pratica che nel Paese è proibita dalla Legge sulla bioetica. Per questo motivo, il governo gli ha ritirato la licenza di ricercatore.
"Il lavoro nel nuovo laboratorio – spiega Lee Geon-haeng, avvocato del veterinario – sarà concentrato solo sulle cellule staminali animali, non umane. Hwang sa di non poter operare su ovuli umani e non ha alcuna intenzione di infrangere la legge".
Il ricercatore si è unito lo scorso mese ad una compagnia medica con cui ha fondato la Fondazione di ricerca biotecnologica Suam – dal capitale iniziale di 2,6 milioni di dollari – ed ha aperto la nuova struttura, che mira a specializzarsi sui trapianti di organi fra specie diverse. Il governo sudcoreano ha approvato l'apertura del laboratorio "senza aver capito che vi avrebbe lavorato anche Hwang". "Abbiamo dato il via libera al progetto – spiega un funzionario del ministero – senza sapere che vi era implicato anche il veterinario. In ogni caso, è la direzione del laboratorio che decide chi lavora al suo interno, non il governo".
Il veterinario è caduto in disgrazia dopo che la comunità scientifica internazionale e l'Università della capitale hanno smascherato i risultati delle sue ricerche sulle cellule staminali embrionali, del tutto falsificati in laboratorio per dare l'impressione di essere riuscito a clonare cellule sane da malati affetti da patologie al momento incurabili.
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Science ha tuttavia ritirato entrambi gli articoli dopo che la Seoul National University (Snu) ha reso noto che gli studi erano contraffatti, e che le cellule staminali non erano state create geneticamente ma provenivano da ovuli di donatrici.
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