Da ATS del 20/08/2006
Tpi: Srebrenica, riprende tra le polemiche maxi-processo
BRUXELLES - Riprende domani all'Aja il maxiprocesso del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (Tpi) contro otto imputati dell'eccidio di Srebrenica, in Bosnia, a 11 anni da uno tra i più drammatici massacri che la storia recente ricordi e che è costato la vita a 8mila musulmani.
Il processo riparte sull'onda di una polemica ancora non sedata dopo il serrato confronto tra la procuratrice generale del Tpi Carla del Ponte ed alcuni difensori, che ha caratterizzato la prima udienza, il 14 luglio scorso, che però era solo una sessione formale.
In quell'occasione Del Ponte aveva esordito evocando la cerimonia svoltasi l'11 luglio a Srebrenica in memoria delle vittime. Alcuni avvocati l'avevano interrotta sostenendo era un "intervento emotivo". La procuratrice aveva tentato di spiegare che voleva citare fatti avvenuti undici anni dopo l'eccidio, ma i giudici l'avevano invitata a rinviare il suo intervento all'udienza di agosto. Sul banco degli imputati saranno presenti sette tra generali e altri ufficiali serbi di Bosnia imputati di aver massacrato, l'11 luglio 1995, quasi 8mila musulmani, tra cui molti bambini e donne.
L'ottavo imputato, Zdravko Tolomir, aveva promesso di consegnarsi prima dell'inizio delle udienze, ma finora risulta latitante. Ex capo dei servizi segreti dell'esercito di Ratko Mladic e Radovan Karadzic, Tolomir, sarà anche lui giudicato in contumacia per genocidio. Sul banco degli accusati mancano, peraltro, soprattutto Ratko Mladic e Radovan Karadzic, rispettivamente ex comandante militare ed ex leader politico dei serbi di Bosnia, considerati gli strateghi della pulizia etnica all'origine dell'eccidio e ricercati da dieci anni.
Il processo riparte sull'onda di una polemica ancora non sedata dopo il serrato confronto tra la procuratrice generale del Tpi Carla del Ponte ed alcuni difensori, che ha caratterizzato la prima udienza, il 14 luglio scorso, che però era solo una sessione formale.
In quell'occasione Del Ponte aveva esordito evocando la cerimonia svoltasi l'11 luglio a Srebrenica in memoria delle vittime. Alcuni avvocati l'avevano interrotta sostenendo era un "intervento emotivo". La procuratrice aveva tentato di spiegare che voleva citare fatti avvenuti undici anni dopo l'eccidio, ma i giudici l'avevano invitata a rinviare il suo intervento all'udienza di agosto. Sul banco degli imputati saranno presenti sette tra generali e altri ufficiali serbi di Bosnia imputati di aver massacrato, l'11 luglio 1995, quasi 8mila musulmani, tra cui molti bambini e donne.
L'ottavo imputato, Zdravko Tolomir, aveva promesso di consegnarsi prima dell'inizio delle udienze, ma finora risulta latitante. Ex capo dei servizi segreti dell'esercito di Ratko Mladic e Radovan Karadzic, Tolomir, sarà anche lui giudicato in contumacia per genocidio. Sul banco degli accusati mancano, peraltro, soprattutto Ratko Mladic e Radovan Karadzic, rispettivamente ex comandante militare ed ex leader politico dei serbi di Bosnia, considerati gli strateghi della pulizia etnica all'origine dell'eccidio e ricercati da dieci anni.
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