Da Ansa del 11/09/2006
Ue: Europarlamento, Commissione approva rapporto su Cina con appello su rispetto per diritti umani
BRUXELLES - La commissione affari esteri dell'Europarlamento ha approvato oggi un rapporto sulle relazioni tra Ue e Cina, che contiene un preciso richiamo ad un maggior rispetto dei diritti umani.
In particolare la commissione si esprime in favore di ''maggior pluralismo, modernizzazione istituzionale e un potere giudiziario veramente indipendente'' in Cina.
Il rapporto, approvato con 42 voti favorevoli, 14 contrari e 2 astenuti, affronta inoltre la questione dell'uso di misure anti-dumping e condanna il ''valore artificialmente basso'' al quale e' tenuta la moneta cinese, alla luce delle esistenti ''relazioni commerciali sempre piu' positive''.
Il documento invita anche la Cina ''ad abolire la pena di morte'', esprime preoccupazione per ''i continui seri abusi dei diritti umani in Tibet'', si augura che Pechino ''garantisca una genuina liberta' religiosa'' e ''cessi con tutte le persecuzioni e imprigionamenti dei gruppi cristiani''.
Preoccupazione viene espressa anche per la pratica della tortura. La Commissione esorta Pechino a 'proteggere il benessere degli animali, evitando ogni crudelta', soprattutto nel settore delle pellicce'.
Soddisfazione viene espressa dal vicepresidente del Parlamento europeo Mario Mauro (Fi) e dal eurodeputato Antonio Tajani, per l'approvazione di 'tutti gli emendamenti di FI'. Per Tajani ''dispiace che il Partito socialista europeo non abbia colto l'occasione di sostenere nel voto finale questa relazione''.
La relazione passa ora all'esame della plenaria che dovrebbe pronunciarsi sugli eventuali emendamenti e sul testo nella sessione di settembre.
In particolare la commissione si esprime in favore di ''maggior pluralismo, modernizzazione istituzionale e un potere giudiziario veramente indipendente'' in Cina.
Il rapporto, approvato con 42 voti favorevoli, 14 contrari e 2 astenuti, affronta inoltre la questione dell'uso di misure anti-dumping e condanna il ''valore artificialmente basso'' al quale e' tenuta la moneta cinese, alla luce delle esistenti ''relazioni commerciali sempre piu' positive''.
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