Da Agenzia Fides del 06/10/2006
Originale su http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=10616&lan=ita
Ambiente: recuperare i suoli desertificati è possibile
Se ne è parlato in un Convegno in Niger
Niamey - È possibile rendere le aride terre dell'Africa ancora produttive, affermano i partecipanti ad un simposio sulla desertificazione in Africa che si è tenuto a Niamey, Niger, dal 23 al 25 settembre. Gli esperti sostengono che il processo di degrado dei suoli può essere fermato e invertito se i coltivatori, i ricercatori ed i governi investono nella piantagione degli alberi, nell'agricoltura sostenibile e nel riempimento dell'acqua freatica.
L'aumento della popolazione e del bestiame durante il secolo scorso hanno condotto a un grave impoverimento della terra, specialmente nell'Africa sub-Sahariana. Alcune stime affermano che il 10-20 per cento delle terre emerse del mondo -- una zona pari a due volte l'India -- sono degradati significativamente. Ma gli sforzi di riabilitazione degli ultimi 30 anni e le iniziative avviate dagli agricoltori stanno ottenendo risultati incoraggianti.
Gli esperti in Niger hanno scoperto che i contadini con le loro sole forze sono riusciti a risanare tre milione di ettari di terra che era stata seriamente compromessa dalla siccità. “La scala e la velocità di questo fenomeno è sorprendente” afferma un esperto dell'università di Vrije nei Paesi Bassi. “Dove negli anni '80 si trovavano pochi alberi, vi sono ora dai 20 ai 150 alberi per ettaro. I coltivatori stanno proteggendo la ricrescita della vegetazione naturale, migliorando così la fertilità del suolo e rompendo la crosta dura che si forma sopra i terreni aridi. I contadini inoltre hanno integrato l'agricoltura, il bestiame e la silvicoltura, con conseguente aumento del rendimento dell'azienda agricola”.
Secondo un esperto però il suolo arido ridiventato fertile ha un rendimento pari al 50-75 per cento rispetto a prima della desertificazione.
I partecipanti alla riunione hanno adottato una dichiarazione che invita gli scienziati a rispondere ai bisogni dei poveri, raccomandando di estendere la ricerca sulle interazioni fra gli ecosistemi agricoli e naturali.
Si calcola che il 39% circa della superficie terrestre è affetta da desertificazione. Questo significa che 250 milioni di persone sono direttamente a contatto con la degradazione della terra nelle regioni aride e che più di 100 Paesi nel mondo sono interessati dal fenomeno.
L'aumento della popolazione e del bestiame durante il secolo scorso hanno condotto a un grave impoverimento della terra, specialmente nell'Africa sub-Sahariana. Alcune stime affermano che il 10-20 per cento delle terre emerse del mondo -- una zona pari a due volte l'India -- sono degradati significativamente. Ma gli sforzi di riabilitazione degli ultimi 30 anni e le iniziative avviate dagli agricoltori stanno ottenendo risultati incoraggianti.
Gli esperti in Niger hanno scoperto che i contadini con le loro sole forze sono riusciti a risanare tre milione di ettari di terra che era stata seriamente compromessa dalla siccità. “La scala e la velocità di questo fenomeno è sorprendente” afferma un esperto dell'università di Vrije nei Paesi Bassi. “Dove negli anni '80 si trovavano pochi alberi, vi sono ora dai 20 ai 150 alberi per ettaro. I coltivatori stanno proteggendo la ricrescita della vegetazione naturale, migliorando così la fertilità del suolo e rompendo la crosta dura che si forma sopra i terreni aridi. I contadini inoltre hanno integrato l'agricoltura, il bestiame e la silvicoltura, con conseguente aumento del rendimento dell'azienda agricola”.
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