Da Corriere della Sera del 21/10/2006
Originale su http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/10_Ottobre/20/condanna_...
E una causa collettiva contesta la legittimità del metodo
Stati Uniti: pena di morte rinviata per «obesità»
Un giudice rinvia un esecuzione perchè il condannato, sovrappeso e diabetico rischierebbe di soffrire per l'iniezione letale
WASHINGTON- Troppo grasso per l'iniezione letale. Qualche chilo di troppo e il diabete hanno consentito a Jeffrey Lundgren di veder rinviata la propria esecuzione. L'uomo,condannato alla pena capitale nello Stato americano dell'Ohio, è riuscito a convincere un giudice federale a concedergli un rinvio sostenendo che l'obesità e il diabete lo esporrebbero al rischio di soffrire prima che i liquidi letali facciano il loro effetto. L'esecuzione di Lundgren era in programma la prossima settimana, ma la decisione del giudice Gregory Frost fa ora slittare la data. Al detenuto è stato concesso di unirsi a una causa collettiva avviata da cinque altri condannati a morte dell'Ohio, che contestano la legittimità delle iniezioni letali. Si tratta dell'ennesima conseguenza di una sentenza della Corte Suprema degli Usa,che mesi fa ha sollevato dubbi sulla costituzionalità delle iniezioni e ha riconosciuto il diritto dei condannati a far ricorso anche all'ultimo momento contro il metodo di esecuzione. Iniziative analoghe sono state intraprese da detenuti in Missouri, Delaware e New Jersey. L'Ohio è finito al centro dell'attenzione lo scorso maggio per la difficoltà a mettere a morte un condannato: l'iniezione letale richiese quasi un'ora e mezzo perchè le vene erano difficili da trovare oppure collassavano. Lundgren ha sostenuto che il suo essere sovrappeso e diabetico potrebbe rendere meno efficace l'anestesia e quindi farlo soffrire prima della morte. Il detenuto è stato condannato per lo sterminio nel 1989 di una famiglia di cinque persone.
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