Da Nuova Agenzia Radicale del 18/10/2006
Originale su http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=10915
Malesia: condannato a morte per traffico di 1kg di cannabis
La Corte Federale di Putrajaya, Malesia, ha confermato la condanna a morte di Mohd Azhar Saad, 38 anni, riconosciuto colpevole del traffico di circa 1 kg di cannabis.
La Corte Federale ha respinto il ricorso presentato dall’avvocato difensore, Datuk K. Kumaraendran, secondo cui la Corte d’Appello avrebbe sbagliato nell’accogliere le dichiarazioni rese dal proprio assistito ad un caporalmaggiore dei lanceri al momento dell’arresto, avvenuto a Kedah il 6 luglio 1993.
Saad è stato condannato in primo grado nel novembre 1994. La Corte d’Appello ha respinto il suo appello nell’agosto 2001.
Il Codice Penale impone la pena di morte per omicidio, atti di tradimento e anche in caso di possesso illegale di armi da fuoco.
La Legge sulle Droghe Pericolose del 1952 prevede obbligatoriamente la pena di morte in caso di possesso e spaccio.
Le Alti Corti della Malesia giudicano solo casi capitali. Dopo la condanna a morte emessa dall’Alta Corte, un ricorso viene esaminato dalla Corte d’Appello e, in caso venga respinto, dalla Corte Federale.
Se viene ancora respinto, un condannato può infine rivolgersi alla Commissione Statale per la Grazia.
Solo il Re ha il potere di commutare le condanne a morte.
Il 6 dicembre 2005, il Vice Ministro per la sicurezza interna della Malesia, Chia Kwang Chye, ha detto che da gennaio 2004 a luglio 2005 sono state condannate a morte approssimativamente 52 persone di cui 36 per reati legati alla droga.
La Corte Federale ha respinto il ricorso presentato dall’avvocato difensore, Datuk K. Kumaraendran, secondo cui la Corte d’Appello avrebbe sbagliato nell’accogliere le dichiarazioni rese dal proprio assistito ad un caporalmaggiore dei lanceri al momento dell’arresto, avvenuto a Kedah il 6 luglio 1993.
Saad è stato condannato in primo grado nel novembre 1994. La Corte d’Appello ha respinto il suo appello nell’agosto 2001.
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La Legge sulle Droghe Pericolose del 1952 prevede obbligatoriamente la pena di morte in caso di possesso e spaccio.
Le Alti Corti della Malesia giudicano solo casi capitali. Dopo la condanna a morte emessa dall’Alta Corte, un ricorso viene esaminato dalla Corte d’Appello e, in caso venga respinto, dalla Corte Federale.
Se viene ancora respinto, un condannato può infine rivolgersi alla Commissione Statale per la Grazia.
Solo il Re ha il potere di commutare le condanne a morte.
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