PECHINO - È di 88 morti l'ultimo bilancio ufficiale dell'esplosione avvenuta ieri sera in una miniera di carbone nella Cina nordorientale, l'ultima di una serie interminabile di analoghe stragi nel paese. L'incidente è avvenuto ieri sera nella miniera di Dongfeng, nella provincia dello Heilongjiang, non lontano dal confine con la Russia. Al momento dell'esplosione di grisù - che ha messo fuori combattimento il sistema di ventilazione - si trovavano sotto terra circa 220 minatori. Di questi, 97 sono stati finora tratti in salvo, 37 sono ancora bloccati nei cunicoli.

Il disastro avviene a soli tre giorni da un altro incidente analogo, nella provincia di Hebei (nord), che ha provocato verosimilmente la morte di 17 minatori, ancora dispersi nella miniera allagata.

La Cina è il paese al mondo dove avvengono più incidenti nelle miniere. Trai più gravi, quest'anno, uno a febbraio in una miniera del nordest, anche questa statale, nella provincia di Liaoming (almeno 203 morti). L'altra risale allo scorso agosto, quando 123 minatori hanno perso la vita nella provincia del Guangdong (sud).

Complessivamente, secondo le fonti ufficiali i morti sono 6.000 morti l'anno, mentre statistiche indipendenti parlano di 20.000.