Da La Nuova Ecologia del 20/02/2006
Originale su http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/nucleare/5405.php
Uranio depleto, 44 militari morti
Sono 44 i decessi e oltre 300 i militari malati al rientro da missioni internazionali
Sono 44 i decessi accertati ed oltre 300 i militari malati al rientro da missioni internazionali per patologie legate all'uso di uranio impoverito. Lo afferma Domenico Leggiero, dell'Osservatorio Militare, che annuncia di aver dato al legale delle famiglie, Angelo Fiore Tartaglia, il mandato di depositare presso il tribunale di Roma le denunce per ogni militare morto e malato.
«La documentazione raccolta durante il lavoro della Commissione d'inchiesta ed altre prove in possesso dell'Osservatorio – spiega Leggiero – non lasciano dubbi: a prescindere dal modo in cui l'uranio impoverito provoca gravi patologie ed in molti casi la morte, vi erano direttive, chiare ed inequivocabili, alle quali i vertici militari italiani avrebbero dovuto attenersi e dotare i nostri ragazzi delle misure minime previste che avrebbero evitato la strage».
«La decisione di non dotare i nostro ragazzi delle misure minime di sicurezza – prosegue – fu presa con consapevolezza e terrificante freddezza: dotare i militari di misure precauzionali avrebbe fatto “scoprire” l'utilizzo di armamento nocivo e proteggere solo i militari e non i civili sarebbe stato “politicamente scorretto”».
«La documentazione raccolta durante il lavoro della Commissione d'inchiesta ed altre prove in possesso dell'Osservatorio – spiega Leggiero – non lasciano dubbi: a prescindere dal modo in cui l'uranio impoverito provoca gravi patologie ed in molti casi la morte, vi erano direttive, chiare ed inequivocabili, alle quali i vertici militari italiani avrebbero dovuto attenersi e dotare i nostri ragazzi delle misure minime previste che avrebbero evitato la strage».
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